Dopo il grande successo di The Further Still tornano sulle scene i Coastlands, formidabile band di Portland dai riff aggressivi e l’impatto sonoro devastante. Il nuovo lavoro Death viene distribuito da Translation Loss negli Stati Uniti e Dunk!Records in Europa. Il viaggio emotivo e cupo, carico di dolore e determinazione, racchiude un sound energico e di forti aspettative, dando l’ennesima conferma sul panorama post-metal, fatto di muri sperimentali infiniti e brani molto lunghi.
Sull’apertura oscura di “Abandoner” il crescendo della batteria dilania il tempo, come un raggio laser violento che arriva da molto lontano, le chitarre sporcano la struttura con continue distorsioni. A seguire “Feverwind” apre un giorno incantevole e misterioso, seguendo le ali della libertà. La struttura storta del brano, mette in mostra la qualità dei due chitarristi Jason Sissoyev e Jordan Householder, che incastrano le varie atmosfere alla perfezione, sui vari passaggi ambientali che trovano sul loro cammino. “Red Smoke Flare” è una traccia ben riuscita, con un’attenzione maniacale. L’arpeggio iniziale è da pelle d’oca e nel mezzo si innalza una battaglia personale che esplode a dovere fino alla conclusione. Sulle note di “Dead Friends” abbiamo una piccola tregua, dove il tiro rallenta la sua corsa ma solo in maniera leggera, al suo interno troviamo la collaborazione preziosa di Dustin Coffman, magnetico cantante e bassista dei Glassing, progetto doom metal di Austin. L’inizio della traccia si libera nel vuoto di un domani nascosto, con la parte ritmica che segue un timbro post–rock, stile Caspian. Dopo il silenzio arrivano urla disarmanti fuori dal mondo, chiudendo il brano fino al decadimento estremo e surreale. I suoni duri e spigolosi tornano in maniera decisa su “Lay Waste”, che tende a un black metal molto più tecnico e diretto per poi arrestarsi in “Marrow”. Le ombre distorte di una luna immersa nel buio esplodono nel basso graffiante e nei riff lunari stupendi e dal gusto monumentale.
La morte si materializza e si conferma all’interno della band, seguendo il percorso già tracciato in passato, ma giungendo a un livello superiore, con un accurato studio in fase di registrazione. Lo spaccato di una società dormiente che vive nella paura di non farcela viene messo a nudo dai Coastlands, in un album carico di chicche interessanti e dal suono enorme che brilla di luce propria.
(Translation Loss Records, Dunk!Records, 2020)
1. Abandoner
2. Feverwind
3. Red Smoke Flare
4. Dear Friends (feat. Dustin Coffman of Glassing)
5. Lay Waste
6. Marrow