Gli Echo Says Echo nelle loro composizioni esplorano paesaggi nascosti e sfumature diverse sul genere post-rock sperimentale. La band nasce a Parigi nel 2015 e dopo uno studio lungo e intenso, unisce le proprie forze in questo straordinario debutto Pause, prodotto per l’etichetta americana Fluttery Records. Il disco racchiude un viaggio particolare e spigoloso, che narra una storia oscura e incantevole, alla ricerca di un percorso personale dentro un luogo sconosciuto a noi e una bellezza struggente. Il sound si accende su echi di spessore, senza aver paura di affrontare il buio dentro una tempesta rumorosa. A tratti però la luce torna e riporta l’ascoltatore in scenari tranquilli e rilassanti.
Con l’apertura silenziosa di “After the Bombs,the Silence” la chitarra sensibile si sveglia dopo una lunga battaglia e unisce un legame prezioso perso in passato. La composizione procede in maniera lenta, carica di bellezza e cresce d’intensità con l’ingresso della distorsione sulla ritmica post-rock. Infine il passaggio finale lascia vibrazioni stupende su un riff violento stile Explosion in the Sky. Segue “Our Toxic Surroundings” con i suoi intervalli matematici e irregolari, nel giro complesso della distorsione con una batteria che danza lineare. Nel bridge centrale si ha un susseguirsi di alti e bassi che vanno dal vortice estremo e graffiante, per poi passare a melodie dolci e meticolose, fino ad abbandonare il proprio corpo sulla follia estrema e aggressiva. “Dystopia” è uno dei brani migliori di questo lavoro, dove le vaste sonorità trovano un filo sottile e invisibile che collega un interminabile salto nel vuoto. L’emozione si culla sopra una bomba carica di elettricità e si incontra con un arpeggio delicato, per poi agitarsi nel finale sulla ritmica impazzita. Dopo il caos infinito, le orecchie si calmano sulla ballata lenta di “Sitting by the Lake” e su un viso infantile segnato dalle lacrime. Chiudiamo quest’opera interessante con la suite articolata “Monsters in the Maze”, anche qui la chitarra ipnotica si avvolge al tempo preciso e diretto della sezione basso/batteria, che non perde un colpo e durante la sua lunga durata si cimenta in qualcosa di godibile e roccioso. Non mancano le sfuriate violente dal tiro post–metal, per lasciare un segno inconfondibile al brano.
Il gruppo francese si presenta sulle scene con un disco ben realizzato, a tratti complicato da digerire, che lascia il giusto spazio a sogni ricercati e strutture eccellenti.
(Fluttery Records, 2021)
1. After the Bombs, the Silence
2. Our Toxic Surroundings
3. Dystopia
4. Sitting By the Lake
5. Monsters in the Maze