Attivi dal 2003 i calabresi Zora sono una realtà dedita al death metal duro, crudo, senza compromessi e dopo aver mosso i primi passi nell’underground hanno debuttato nel 2010 con il full length Gore, arrivando oggi al traguardo del terzo disco in studio intitolato Soul Raptor, pubblicato sotto l’egida dell’etichetta Old Metal Rites.
Soul Raptor apre le danze con “Social Fakework”, brano che aggredisce frontalmente l’ascoltatore con riff rapidi, fraseggi diretti di chitarra e basso il tutto accompagnato da un drumming frenetico e martellante. “Lobotomy” invece, parte in quarta con up-tempo piuttosto tirati che andranno poi ad amalgamarsi a mid-tempo dal sapore squisitamente “nineties”. Giunti alla title-track troveremo un pezzo dalla struttura piuttosto lineare che fa della pura violenza sonora il proprio cavallo di battaglia, infine la conclusione viene affidata alla strumentale “The Grand Act”, che sposa riff granitici con inserti sonori che riportano alla mente i classici della fantascienza e dell’horror anni ’80/’90, il che conferisce un ulteriore valore aggiunto all’atmosfera old school che ammanta tutto il platter.
Il nuovo disco degli Zora è indubbiamente un’opera interessante e ben realizzata, purtroppo manca di quel “quid” in più che permetterebbe loro di fare il salto di qualità ed emergere dall’underground. Soul Raptor è un prodotto puro ma oserei dire sin troppo schietto e a tratti scarno, motivo per cui verrà apprezzato dai deathster più puristi, ma faticherà a conquistare le nuove leve del metal estremo.
(Old Metal Rites, 2021)
1. Social Fakework
2. Induced Objectivity
3. Lobotomy
4. Brainwashing
5. Distorted Personality
6. I Can’t Breathe
7. Soul Raptor
8. Hypnotic Obsession
9. Ego Psychotic
10. Outro – The Grand Act