House Of Lull . House Of When è il primo album solista di Alexis Marshall, il quale capitana i Daughters dal 2002. Con questa opera l’artista continua la propria esplorazione musicale, intraprendendo un percorso che lo porta ad addentrarsi nella musica noise ed industrial, più di quanto non fosse già successo con l’album You Won’t Get What You Want¸ pubblicato con la propria band nel 2018. Lungo questo percorso, Marshall è stato accompagnato dal chitarrista dei Daughters, Jon Syverson, da Evan Patterson e da Kristin Hayter (aka Lingua Ignota). Inoltre, l’album è stato prodotto da Seth Manchester, il quale ha collaborato – tra gli altri – con i The Body, Liturgy, Sightless Pit, oltreché gli stessi Daughters e Lingua Ignota. Non stupisce, dunque, che l’album di Marshall abbia un sapore così metallico, amaro e che l’atmosfera costruita risulti essere quasi orrorifica.
Ciò che caratterizza l’album è, in particolare, l’utilizzo dello spoken word e i testi ermetici. Vi sono inoltre le percussioni tribali, che scandiscono il tempo con un ritmo incessante e che catapultano l’immaginazione verso una marcia funebre. Un esempio è ben rappresentato da “Hounds In The Abyss”. Questa traccia descrive un vero e proprio incubo: apparentemente è il racconto di un’esperienza di stalking, più profondamente è il racconto della paranoia. Altro elemento fondamentale dell’album è il rumorismo. Un esempio è “It Just Doesn’t Feel Good Anymore”: Marshall delira ed urla sopra i suoni di un sassofono che stride, sopra delle percussioni sferraglianti e martellanti. Il risultato è pura cacofonia, dissonanza. È, semplicemente, rumore. All’opposto si colloca “Youth As Religion .”. In questo caso, lo spoken word si staglia sui suoni emessi da una chitarra acustica e da un organo che emettono sonorità frastagliate, agitate, che trasmettono inquietudine e nervosismo all’ascoltatore. Con la canzone successiva “Religion As Leader” ritorna il caos, anche grazie alla presenza di Lingua Ignota, sua compagna di urla. Ancora, in “No Truth in The Body” si crea una sorta di substrato “tattile”, come se si potesse toccare la musica con le proprie mani. Si possono, infatti, sentire delle monete che girano e cadono sul piano di un tavolo, come se Marshall stesse giocando pigramente con esse mentre la sua mente vacilla. Ad accompagnare questa immagine vi sono le note, “in bilico”, di un pianoforte.
House Of Lull . House Of When, dunque, esprime una grande forza grazie alle percussioni tribali, alle chitarre dalle sonorità industrial, alla poesia ermetica che cattura e scaturisce ansia e depressione, paranoia e paura. Sulla carta, è un album ben eseguito e che ha tutti gli elementi per essere ottimo, lodevole. Bisogna tuttavia fare un (piccolo ed unico) appunto che potrebbe essere, forse, impopolare: non è un album indimenticabile. Esso, infatti, non ha una struttura ben definita e nemmeno le tracce lo hanno, quindi nessuna di esse rimane impressa nella mente o nel cuore. È vero che il tema dell’album è il caos, ma forse – in questo caso – l’artista si è spinto troppo oltre, scardinando anche quegli elementi che solitamente tengono insieme un album definibile come “organico”. Nonostante ciò, è un ascolto che non può mancare nel 2021, soprattutto perché Sargent House è sempre una garanzia di qualità e, infatti, non si è smentita neppure questa volta.
(Sargent House, 2021)
1. Drink from the Oceans . Nothing Can Harm You
2. Hounds in the Abyss
3. It Just Doesn’t Feel Good Anymore
4. Youth as Religion .
5. Religion as Leader
6. No Truth in the Body
7. Open Mouth
8. They Can Lie There Forever
9. Night Coming