L’act francese Aorlhac realizza dopo tre anni dal precedente album L’esprit des vents un successore significativo del filone narrativo della propria saga di epic black metal, intitolato Pierres brûlées. Il disco rinnova la collaborazione con la label Les Acteurs de l’Ombre Productions, che il 24 Settembre 2021 ha rilasciato il full length della band provenzale nei formati digital/CD digipak, doppio LP ed un curassimo box in legno contenente i due supporti appena citati ed altro merch, riconfermando l’esclusività dei prodotti realizzati della succitata label francese.
Ad essere riconfermata è anche, e soprattutto, la qualità del contenuto musicale del combo occitano (che ben si inserisce nel già eccezionale roster di Les Acteurs de l’Ombre Productions), che ha realizzato nelle 9 tracce di Pierres brûlée, idealmente, la colonna sonora delle battaglie medioevali e dei lontani (nel tempo, ma non nella fantasia della band) avvenimenti storici che hanno avuto come teatro la Provenza e tutta la regione sud della Francia, dell’Italia settentrionale e della Spagna. Assodata la evidente tematica storica delle lyrics la forma della musica degli Aorlhac si ispira al filone francese di epic black metal capitanato dai connazionali Véhémence e condiviso con i propri compagni di label Crepuscule D’Hiver e Darkenhöld. Il fil rouge che accomuna questo sottoinsieme di black metal dalle tematiche storiche medievali risiede anche in una forma compositiva che, l’orecchio più attento dell’appassionato, saprà attribuire ad uno stile squisitamente francese che sembra non essere stato, al momento, replicato altrove. Dunque appartenenti a questo stile sono facili da individuare stilemi condivisi come lo spiccato gusto per la melodia che va comunque di pari passo a ritmi travolgenti e selvaggi. In questo il lavoro su piatti e pelli del batterista K.H. è eccezionale, realizzando pregevoli parti di blast beat così come le furenti sezioni di mid-tempo che accompagnano le cavalcate di un riffwriting che sicuramente non manca di momenti di gloria ed armonie trionfali. Sul proprio ispirato riffing N.K.S. realizza lead tipiche del genere, che però, a differenza che altrove, non risultano invasive o ridondanti, piuttosto enfatizzano e rendono più interessanti i lunghi riff, che quasi costantemente sono suonati in costante tremolo picking, dovendo dunque lodare, letteralmente, il polso del suddetto chitarrista. Le vocals in francese di Spellbound sono la perfetta vocalizzazione della sezione strumentale, dunque sono realizzato con uno stile sbraitato tanto personale quanto brillante, che non perdono nemmeno un attimo di furore e dissolutezza, rimanendo ben salde ad un range vocale molto circoscritto, che comunque viene utilizzato al meglio, anche nelle parti meno urlate e più declamate. Sicuramente il genere degli Aorlhac non è il più vario in termini di dinamica, timbro e soprattutto composizione, ciononostante la band provenzale è riuscita a tessere un invenzione musicale così pregna di cognizione di causa da risultare piuttosto scorrevole (rispetto a gli standard del genere), principalmente grazie ad un riffwriting interessante, un drumming coinvolgente ed intelligenti espedienti come quello dell’intermezzo di chitarra classica della traccia “Averses sur Peyre-Arse”, che si colloca in sesta posizione nel disco (circa a poco più della metà dei 54 minuti di playing) che placa le ostilità, rialza il livello d’attenzione e subito dopo rende l’assedio di “Les vésanies d’Aymérigot Marchès” ancora più furioso, coadiuvato da un contrasto tra la fine dell’intermezzo caratterizzato da una nostalgica chitarra classica e l’inizio della traccia successiva che scaraventa in faccia un assalto di blast beat e tremolo picking sin dal primo istante.
Il comparto tecnico di Pierres brûlées (trad.: Pietre bruciate) è in linea sia con gli standard di produzione moderni che con quelli del catalogo di Les Acteurs de l’Ombre Productions che, anche negli act più legati alla tradizione del black metal, si attesta sempre sui livelli hi-fi. Frederic Gervais dello studio Studio Henosis, occupandosi di reamping, mix e mastering ha svolto un eccellente operato, che magnifica il contenuto della band, anche nelle parti più frenetiche dove, specialmente in accordo con il genere, risulta comunque fondamentale l’intelligibilità di tutte le sezioni ed in particolare delle lead, che qui riescono ad essere sempre presenti (ma non eccessive), nonostante la tempesta del resto dello strumentale e delle vocals.
Pierres brûlées è una grande aggiunta nel panorama dell’epic/medieval black metal francese, che rende fede all’operato degli Aorlhac, band che, non essendo esattamente di primo pelo, sicuramente non ha nuovamente bisogno di sostenere un’ulteriore prova di maturità, avendola già superata da tempo ed avendo trovato un identità musicale sicuramente molto ben definita, che senza dubbio va identificata nel suddetto genere, ma che non si fa mancare chiare ispirazione della seconda ondata del black metal nord europeo (Horna, Sargeist, Taake ecc.), realizzando dunque un finissimo esempio di black metal epico, melodico, glorioso ma non per questo serializzato al resto dei prodotti della scena francese.
(Les Acteurs de l’Ombre Productions, 2021)
1. La colère du volcan
2. Au travers de nos cris
3. Vingt sièges, cent assauts
4. Nos hameaux désespérés
5. Nos âmes aux mornes idées
6. Averses sur Peyre-Arse
7. Les vésanies d’Aymérigot Marchès
8. La guerre des esclops
9. Pierres brûlées