Un arazzo variegato in cui convivono crust, black metal, hardcore e doom in disarmonica sintonia, il tutto permeato di rabbia repressa e atmosfere cupe e inquietanti. Questo è l’abito che indossano gli Anti Ritual per il loro primo full length Expell The Leeches (presentato a siderale distanza dall’omonimo EP del 2014), in cui offrono un succulento piatto di pura violenza deflagrante senza soluzione di causa.
Dal 2014 la strada percorsa è tanta e profondamente articolata; se nell’EP l’ingenuità delle prime esperienze musicali la faceva da padrona, in Expell The Leeches possiamo assistere ad un assalto sonoro che denota un’evoluzione a 360 gradi innegabile. I suoni confusi e incomprensibili sono ora una massa sonora con nome, cognome e intenzione nichilista; le strutture dei brani hanno preso una direzione chiara e definita e gli spazi sonori acquistano una tridimensionalità davvero apprezzabile. Il nuovo disco di casa Anti Ritual trasuda letteralmente rabbia, che ad un primo ascolto risulta davvero trascinante; fa scuotere la testa, fa urlare ed alzare i pugni al cielo in un tripudio di odio universale dalle tinte nere e funeree.
I problemi, se così vogliamo definirli, arrivano dopo un paio di ascolti perché fondamentalmente manca un momento apice in cui tutta la nera rabbia possa esplodere in una deflagrazione senza compromessi, quel momento chiave in cui vorresti solo prendere una mazza da baseball e fracassare senza remore un vecchio televisore, gustandoti i lapilli di scintille sul volto come un’antica divinità della distruzione. Rimane in ogni caso un disco pregevolissimo, enorme e rabbioso, ma, nonostante alcuni riffoni spaccaossa e blast beat che sfondano le pareti, manca quel picco di assoluta distruzione e devastazione che avrebbe davvero reso giustizia a questo genere tanto incazzato quanto estremo. Il tallone d’Achille risiede invece nei testi. Premesso che si tratta di un punto di vista strettamente personale, siamo di fronte a liriche che poco o male si accostano alla struttura strumentale delle canzoni, creando un tessuto discontinuo e, a tratti, quasi fastidioso. Per quanto riguarda i contenuti, invece, ci troviamo di fronte ad una rabbia quasi adolescenziale effimera e un po’ qualunquista, che mira a distruggere un po’ tutto, senza sapere davvero quale sia il reale bersaglio.
Tutto sommato Expell the Leeches è un disco valido, incazzato nero e pieno zeppo di riffoni che, nonostante le “pecche” vale la pena di essere ascoltato a volumi stratosferici, possibilmente con un paio di birre accanto da stappare strada facendo.
(Indisciplinarian, 2021)
1.In
2.Expell the Leeches
3.Futile Semantics
4.Marginalize Yourself
5.Momentary Man
6.Necrocapitalism
7.The Oppresive Weight
8.No Human Is Illegal
9.Guillotine
10.What Will We Tell Our Children
11.Franchise Coffee Bars And Internments Camp
12.Out