Gli americani Thunder Horse tornano a ruggire con il loro terzo capitolo in studio, mantenendo la loro solita verve martellante e corposa che li consolida alla perfezione nella loro dimensione doom metal a tratti stoner. La band nasce a San Antonio, Texas con una forte e distruttiva impronta sonora; le sonorità viaggiano su muri di chitarra interessanti, tematiche minacciose e una linea vocale appassionante. Con un grande approccio brillante fanno il loro esordio omonimo nel 2018, lasciando un oscuro orizzonte personale e di notevole qualità. Il nuovo lavoro After the Fall, prodotto e accolto dalla label californiana Ripple Music, si conferma un ipnotico racconto spinto da un equilibrio duro e emotivo, che avvolge le otto tracce sfiziose e potenti.
La title-track d’apertura stabilisce subito un raggio di pesantezza incredibile, che la band porta sulle spalle da anni come motore principale e essenziale. La voce rauca del frontman e chitarrista Stephen Bishop si infrange con una violenza inaudita verso un cammino pieno di ostacoli e sofferenza, rallentando in perfetto heavy doom nella parte centrale; un brano ipnotico e graffiante che ci trascina in una suite monumentale e travolgente. Segue la seconda traccia “New Normal”, primo singolo di quest’album, cavalcando un riff sensazionale e una strofa in chiave Black Sabbath. La canzone segue le onde rocciose di una ritmica sporca, tagliando l’atmosfera come una lama affilata. “Monolith” si lancia con decisione in un passaggio spedito e polveroso, con un ritornello caotico e nauseante per poi lasciare uno spazio ai brevi assoli di chitarra. Qui sembra il brano sembra intraprendere un cambio di marcia verso qualcosa di frenetico e infernale, fino a spegnersi sulle melodie acustiche della seguente “The Other Side”, una traccia morbida che ci culla dolcemente in una ballata leggera e ben strutturata. Con “Apocalypse” si apre la seconda parte del disco con l’autentico lato pesante della band: una canzone occulta e oscura, che trasmette una sensazione inquietante e rocambolesca. La combo devastante “Inner Demon” e “Aberdeen” invece colora le vibrazioni in una forma diversa, più sperimentale e sognante, creando quel gusto malinconico. Infine chiudiamo la corsa con “Requiem” e un leggero giro di accordi suggestivi, esplorando un confine che va al rilento su un timbro sentimentale.
After the Fall è un buon album con un potenziale sicuro e positivo, che conferma a pieni voti il percorso rabbioso di questo gruppo.
(Ripple Music, 2023)
1. After the Fall
2. New Normal
3. Monolith
4. The Other Side
5. Apocalypse
6. Inner Demon
7. Aberdeen
8. Requiem