I Lo-Pan, quartetto americano nato a Columbus, si riaffacciano sulle scene con un nuovo potente e penetrante lavoro. La band ha cavalcato i palchi per venti lunghi anni portando alla ribalta il proprio sound heavy rock adattato a molteplici stili musicali dell’avanguardia, accogliendo una notevole fetta di pubblico. In questo nuovo capitolo Get Well Soon, distribuito dalla label rocciosa Magnetic Eye Records, i Nostri incidono un racconto introspettivo e personale dove il gruppo fa riferimento a momenti reali vissuti sulla propria pelle abbracciando un’atmosfera unica e onesta, che racchiude un viscerale e graffiante percorso.
Si inizia subito alla carica con l’iniziale e ruggente “The Good Fight”, un brano dai toni forti su una ritmica stoner rock, che avvicina le melodie ai primi El Caco. Nel cambio duro delle chitarre la struttura diventa sensuale e melodica con la voce ipnotica di Jeff Martin che ruggisce a dovere, completando una traccia sensazionale. Segue “Northern Eyes” con un timbro simile e una corposa esecuzione di chitarre pesanti su un groove incisivo, che man mano apre la strada a una canzone sognante e liberatoria. “Wormwood” invece accoglie una ronzante distorsione e una tenace sinfonia con riff spediti e una sfumatura complessa che si sporca di math rock, finalizzando la linea vocale dolce e avvolgente. Continuiamo con la cattiveria repressa in “Ozymandias” e una linea desert rock, il testo qui fa un balzo in avanti creando un polveroso cammino e le parole stridule uniscono il ritornello ampio e caratteristico per uno dei primi momenti alti del disco. Ci soffermiamo subito dopo su “Rogue Wave”: un brano pazzesco, il migliore dell’intera posta, con l’insieme di riff martellanti che trascinano alla perfezione una sensazione infernale e di grande qualità, racchiudendo l’assolo di chitarra infinito e pazzesco. Il riff sporco in “Harpers Ferry” infine conclude questa prima parte raggiante lasciando spazio al trittico finale; da notare che in questo caso il fuzz che si innalza nell’aria apre le porte a nuove vibrazioni più tecniche a tinte alternative metal. Gli ultimi tre brani si collegano tra loro in una miscela sonora tuonante, iniziando dal basso corposo di “Stay With The Boat” e le chitarre ringhianti su una linea portante acida che si proietta in un’estenuante corsa mastodontica. “God’s Favorite Victim” rallenta di poco l’intensità delle distorsioni seguendo una composizione malinconica e godibile. La chiusura arriva con il tocco doom metal in “Six Bells”, impreziosita dall’interludio strumentale delizioso e un finale davvero importante ricco di attimi struggenti.
Get Well Soon è un album composto da nove tracce contorte e solide dove il gruppo guarda al presente toccando stati d’animo delicati che hanno segnato per sempre la loro vita; con una mentalità preziosa raggiungono un obiettivo coraggioso e dinamico.
(Magnetic Eye Records, 2025)
1. The Good Fight
2. Northern Eyes
3. Wormwood
4. Ozymandias
5. Rogue Wave
6. Harpers Ferry
7. Stay With The Boat
8. God’s Favorite Victim
9. Six Bells