Miti e rituali crescono sotto la protezione dell’etichetta dronica toscana Dio Drone, che ci propone l’incontro magico tra Idra e Xabier Iriondo, dove tra loop saturi e soundscape elettronici il paesaggio sonoro che ne risulta è un dipinto che è il perfetto punto di scontro tra i discorsi sonori portati avanti negli anni dai due protagonisti.
Le sperimentazioni modulari di Idra avvolgono magnificamente le corde del mathai metak in “Ninety days on the incense route.”, il cui suono al limite della scordatura rende l’atmosfera sospesa nel tempo. Le pulsazioni elettriche che si stagliano sul letto distorto dei synth battono come un cuore artificiale in “Irregular red stone floor.” e il disco prende una connotazione che quasi quasi strizza l’occhio alla power electronic più elegante. Con la stessa eleganza, in “Fragments of 7000 days of history.” si fa strada tra corde pizzicate e pad eterei una melodia di tromba che si staglia al di sopra del campo sonoro e ammalia come un canto lontano, “disturbato” a momenti da interventi noise che fanno traballare la stabilità del brano, in maniera del tutto positiva. La melodicità a cui ci eravamo abituati viene bruscamente interrotta con l’inizio dei quasi dieci minuti di “Unsteady breaths till tomorrow.”, brano in cui la sperimentazione è alle stelle. I diversi momenti si svolgono e si succedono in un discorso complesso e coerente, la sensazione è la stessa di guardare un piano sequenza perfettamente girato all’interno di un film. Le atmosfere fredde e taglienti si alternano a momenti di calore analogico, con uno straniamento che cresce al crescere del minutaggio. Poche volte ho avuto la sensazione così forte di essere preso per mano ed essere accompagnato per un viaggio sonoro di questa portata. Con l’apertura che sembra quasi un reprise del terzo brano, “Dedalo.” spiega le sue ali e ci apre alla strada per quello che sembra essere un viaggio a ritroso fino a “In a new world the sun will be the dawn.”, dove la melodia del già citato mathai metak ritorna a dialogare con i pluck elettronici che forniscono un contrappunto ben studiato che rende più lieto la fine di un disco davvero sconvolgente.
Il lavoro svolto dai due artisti è magistrale, le due parti che compongono l’album sono in perfetto dialogo costante, riuscendo a restituire all’ascoltatore un paesaggio sonoro ben architettato nonostante la sperimentazione continua, anch’essa perfettamente integrata con i passaggi più melodici. Il duo è affiatatissimo e il connubio è magistralmente celebrato in questo lavoro, a cui spero vivamente possano seguirne degli altri.
(Dio Drone, 2022)
1. Ninety days on the incense route.
2. Irregular red stone floor.
3. Fragments of 7000 days of history.
4. Unsteady breaths till tomorrow.
5. Dedalo.
6. In a new world the sun will be the dawn.