(Autoproduzione, 2014)
1. Today Will Die Tomorrow
2. Oppression
3. Archetypal Attraction To Circular Things
4. We Crave What We Lack
5. Charikleia’s Intermission
6. K.
7. Humanity Is False
I greci Allochiria amano i contrasti: per il loro album di debutto scelgono come titolo il lemma greco “Omonoia” che oltre a significare pace, è il nome della piazza centrale di Atene, che in questo momento storico rappresenta l’essenza stessa della tensione e del dramma.
Ed è di questa dualità fatta da una parte di paesaggi onirici e dall’altra di cupezza e disperazione che si nutrono i nostri. Le coordinate della proposta sono ben definite, ovvero un post metal fortemente debitore di mostri sacri come Cult of Luna e Isis, in brani composti da momenti atmosferici ed esplosioni rabbiose. Il disco si dipana lentamente con buone soluzioni chitarristiche, sopratutto nelle parti più quiete (“Today Will Die Tomorrow” su tutte) dove gli arrangiamenti, complice l’ottima produzione, lasciano maggiormente il segno. La voce, come spesso accade in questo genere, è di corollario, e nonostante la singer sia viscerale e intensa, le parti che più mi hanno colpito sono quelle dove canta in clean, come in “Archetypal Attraction To Circular Things”, che mi porta alla mente le derive oceaniche di “Weight” dei già menzionati Isis.
Se da una parte non ci sono veri momenti di calo nel disco, è altrettanto vero che nessun brano spicca sull’altro. Non che sia necessariamente un difetto, ma nell’anno domini 2014, in ambito post metal, il rischio di rimanere intrappolati nella mediocrità è altissimo. Omonoia è un lavoro onesto di una band con grande attitudine, che deve necessariamente compiere passi verso una strada più personale.
6.5