Fuori piove e una voce femminile sta parlando, probabilmente confessando qualche scomoda verità. Con questo incipit, accompagnato da un tappeto di tastiere, si apre il progetto Lower Level Bureau. Non ci è dato molto a sapere su chi si celi dietro questo moniker ma il risultato è davvero intrigante.
Prendete la musica più classicamente jazz e fondetela con un ambient fumoso e denso di chiara matrice cinematografica (Angelo Badalamenti viene preso come vero e proprio riferimento per il progetto). Un connubio che riesce ad affascinare con i suoi assoli di sassofono e i suoi ritmi rallentati. “The Bureau” potrebbe tranquillamente essere il leitmotiv di un eventuale seguito di Twin Peaks tanto è il pathos che riesce a sprigionare. Linee di basso delineano paesaggi sonori oscuri, abbinati a voci che paiono provenire dalla stanza accanto. In “Hotel Room” ci si immedesima in ignari ascoltatori che loro malgrado si trovano nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
Innerworld è un lavoro che punta tutto sulle sue atmosfere noir peccando in un paio di passaggi eccessivamente dispersivi. Per chi ama ascoltare musica atmosferica, questo lavoro è una ventata d’aria fresca, chi vive invece solo di chitarre e blast è bene che se ne stia alla larga.
7.0
(Vollmer Industries, 2015 )
1. Rose’s Theme
2. The Bureau
3. Homicide and Robbery
4. Hotel Room
5. Blue Mooney
6. The Psychotic Accountant
7. Interiors
8. Everybody Forgets