In Europa è da tempo che si sta affermando una scena sempre più interessante fatta di gruppi dediti all’hardcore più ferale. Basti pensare all’Italia, con gente come Zeit (che hanno appena sfornato il loro nuovo lavoro) o i promettenti Lambs. Da Leipzig, i Throwers non sono gli ultimi arrivati e, dopo una gavetta fatta di varie produzioni minori e tour europei a fianco di gruppi come Celeste e Ken Mode, fanno il salto di qualità licenziando per Golden Antenna il loro album di esordio.
Le direttive, come dicevamo, sono quelle cupe del blackened hardcore con chitarre taglienti e scream esasperato. La band si gioca tutto tra potenza che vira verso il caos (“Makel”) e rallentamenti con punte di melodia colma di drammaticità, come nell’opener “Singularity”. I Nostri non rinunciano a brani più articolati come “Homecoming”, nella cui parte centrale abbiamo dilatazioni fatte da un basso pulsante e chitarre “ambientali” che esplodono nel finale. L’apice di violenza risiede in “Unarmed”: i teutonici mettono qui sul piatto un riff spaccaossa che non vi si toglierà dalla testa. Registrato e masterizzato al Die Tonmeisterei, vera mecca per la scena alemanna (Red Apollo, Jungbluth, Tephra, Omega Massif), la produzione non eccede in pulizia: se da una parte il suono è un po’ impastato dall’altro abbiamo una resa davvero “in your face” .
Loss, pur presentando sonorità ben rodate, vomita visceralità e genuinità da ogni suo solco. I Throwers raccolgono lo scettro lasciato da gente come Perth Express portando avanti con attitudine la loro musica. Dalla Germania con furore.
(Golden Antenna, 2016)
1. Singularity
2. Makel
3. Karg
4. Homecoming
5. Unarmed
6. Assigning
7. Nevermore