Titolare dell’ etichetta Czar of Crickets e membro di diverse band underground (C R O W N e Zatokrev su tutte) che abbiamo avuto modo di apprezzare negli ultimi tempi, Frederyk Rotter ha gentilmente risposto ad alcune nostre domande che aiutano ad inquadrare meglio il musicista e l’uomo. Buona Lettura!
Ciao Frederyk, benvenuto sulle pagine di Grind On The Road. In meno di un anno hai fatto uscire un disco a nome Zatokrev, hai collaborato a Natron dei da noi osannati C r o w n e rilasciato il tuo progetto acustico The Leaving. Mi pare un periodo estremamente produttivo a livello artistico. Ce ne parli?
-Grazie Diego. Credo che ciò accada principalmente perché tutte queste band sono già dei progetti funzionanti con buone strutture. Quindi io/noi possiamo concentrarci sul lavoro e andare avanti in modo produttivo. In più, quest’anno pubblicherò un altro album con una nuova band in cui suono, chiamata Neo Noire. Sto anche lavorando a nuove canzoni per Zatokrev, The Leaving e un’altra mia nuova band. Semplicemente amo suonare, scoprire diversi lati della musica portare avanti le mie cose.
Con gli Zatokrev lo stile è cambiato rispetto al passato. Gli altri tuoi progetti hanno influito sul processo di composizione o è dipeso da altre cause?
-Credo di sì. In effetti ogni cosa ti influenza, anche se non te ne accorgi. Ma comunque gli Zatokrev non hanno mai suonato allo stesso modo – credo sia il nostro modo naturale di scoprire nuove tecniche compositive, dinamiche e in generale come usare i nostri suoni e strumenti per scalare nuovi paesaggi sonori. Ovviamente quando suono con altri progetti scopro anche nuove strutture che possono essere utili per gli Zatokrev. Ma è forse qualcosa che accade inconsciamente.
Ascoltando The Leaving sono rimasto profondamente colpito dai testi. Come è nato il progetto e quanto c’è della tua persona?
-Tutti i miei testi sono molto personali. Scrivo canzoni acustiche da più di quindici anni, ma The Leaving è in realtà nato dopo il mio precedente progetto Fredy Rotten. Ho cambiato il moniker perché non mi sentivo più a mio agio ad usare il mio nome. Avevo bisogno di qualcosa di più neutrale, più simile al nome di una band. Sarebbe strano vendere t-shirt con il mio nome sopra e “The Leaving” si adatta molto meglio alla mia creazione.
Parlando ancora dei The Leaving non ho potuto fare a meno di trovare somiglianze con il progetto Sophia di Robin Proper-Sheppard (ex God Machine), è un paragone azzardato?
-Amo i God Machine ma non conosco molto bene Sophia. Ho appena ascoltato qualcosa su YouTube proprio perché l’hai nominato tu… Al momento non lo accosterei alle mie cose, ma un po’ mi ricorda Neil Young che è stato una mia grande ispirazione, quindi in qualche modo il cerchio dovrebbe chiudersi (ride).
Come è iniziato il rapporto con i C r o w n? Contribuisci attivamente alla stesura dei brani? Sarai in pianta stabile in formazione?
-Sono un membro fisso da due/tre anni. Ho scritto alcuni testi e creato alcune linee di chitarra in Psychurgy. In Natron mi sono occupato più di linee vocali e testi. Dopo che Zatokrev e Crown sono stati in tour in Germany insieme anni fa Stephane mi ha chiesto di unirmi alla band come chitarrista live, e dopo poco tempo sono diventato membro stabile – quindi non ho bisogno di confermare ulteriormente qui qualcosa di già assodato da tempo.
Sei anche titolare della etichetta discografica Czar of Crickets. Abbiamo avuto modo di ascoltare interessanti band come Unhold e Phased, da te distribuiti. Cosa bolle in pentola per il futuro della label?
-Ho davvero molti dischi eccitanti che vorrei fare uscire quest’anno. All’inizio dell’anno mi sono concentrato più su una mia sottoetichetta, “Czar Of Revelations”, che include nuovi album di band come The View Electrical, Zlang Zlut e anche The Leaving. Per la fine dell’anno starò più su Czar Of Bullets, altra sottoetichetta pensata specialmente per le uscite metal. Sicuramente i doomster old school Wolf Counsel potranno interessarvi più tardi quest’anno, e molti altri progetti di cui ancora è prematuro parlare anche se mi piacerebbe molto (ride). Di certo avrò occasione di pubblicare alcuni grandi esponenti del lato alternativo del metal, ma anche qualche brillante roba estrema old school.
Come trovi lo stato attuale della musica heavy in Europa e quali sono in generale i tuoi ascolti più frequenti?
-Di solito sono piuttosto felice di non ascoltare niente (ride). Dirigo una label, dunque ascolto un sacco di promo che mi arrivano, in più suono in cinque band… Quindi di solito sono felice di dare un po’ di riposo alle mie orecchie. In Europa ci sono davvero tanti ottimi artisti – molti famosi e altrettanti underground. Da tutti i promo che ricevo con la label vedo quanti giovani talentuosi che suonano musica heavy ci sono in giro, solo nell’area in cui vivo. C’è così tanta buona musica che a volte non so cosa ascoltare in seguito (ride) . Il mio album preferito del 2015 è stato certamente quello di Steve Von Till, A Life Unto Itself, se puoi considerarla musica heavy. Non sentivo un album così profondo da molto tempo.
Sarai in giro per dei live con uno dei tuoi progetti quest’anno?
– Sarò a supporto del cantautore svedese Kristofer Aström con The Leaving per una settimana ad aprile. Suonerò anche alcuni show singoli con Zatokrev, Crown e Neo Noire e forse qualche live come chitarrista con altre band. Alcune questioni sono ancora aperte riguardo gli show. Specialmente con gli Zatokrev ci concentreremo di più a lavorare sul nuovo album.
Grazie della tua disponibilità, saluta i nostri lettori come meglio credi.
-Grazie Diego. È stato un piacere parlare con te. Grind On The Road è una bella cosa e mantiene vivo lo spirito. Grazie mille per il vostro lavoro e il vostro interesse. E ai lettori… Spero che le cose che dico sembrino abbastanza interessanti da spingervi a cercare le mie band e la mia label. Statemi bene, fratelli e sorelle.