La continua ricerca, condotta dall’etichetta romana Heavy Psych Sound, di realtà italiane e non pronte a farci scuotere la testa ha portato nel roster di quest’ultima gli americani Holy Grove.
I quattro vengono dall’Oregon e propongono un’interessante reinterpretazione del suono tipicamente settantiano di gruppi come Led Zeppelin e Grand Funk Railroad. Il vero punto catalizzatore del combo è la voce colma di umori blues della frontwoman Andrea Vidal. La cantante gioca sempre su tonalità alte e poderose e il suo timbro peculiare farà la gioia di molti, in particolare chi vive ancora nei Seventies. Un retrogusto vintage si impadronisce dell’ascoltatore fin dal riff iniziale di “Death of Magic”. Fortunatamente non solo di revival stiamo parlando: il ponte tra il vecchio è il nuovo è creato da monolitici riff ossianici, come quelli presenti in “Hanged Man” o nel miglior brano del lotto, ovvero la traccia che prende il nome dal gruppo, dalle spaesanti derive di matrice doom.
I suoni sono ben definiti e il master di Billy Anderson (Melvins, Sleep) riesce a catturare tutto il carisma dei ragazzi. In definitiva, parliamo di un disco “di genere” che farà la gioia dei fricchettoni di ieri e di oggi.
(Heavy Psych Sound, 2016)
1.Death of Magic
2. Nix
3. Holy Grove
4. Huntress
5. Caravan
6. Hanged Man
7. Safe Return