Ai Tiny Fingers piace stupire. Il loro modo trasversale di fare musica in We Are Being Held By The Dispatcher prende direzioni lontane da ogni riferimento post rock e vira verso l’elettronica carica di groove di etichette come Ninja Tune e Mo’ wax.
Il disco è frutto di una jam session in studio durante il tour dei Nostri del 2012 negli States. La forte componente improvvisata è l’ossatura del lavoro. Il groove la fa da padrone e i synth sparati a palla di Nimrod Bar fanno il paio con le ritmiche fantasiose di Tal Cohen. Chitarre e basso hanno un profilo defilato e si palesano nel flusso sonoro solo raramente. A dare un ulteriore appeal tipicamente elettronico ci pensano le manipolazioni sonore di Adir Dadia. Tracce come “Inphasing” e “Madrugada” non avrebbero sfigurato nelle raccolte anni 90 dedite al turntablism più spinto, come nel bellissimo disco Xen Cuts targato Ninja Tune.
L’eclettismo dei Tiny Fingers è spiazzante e potrebbe far storcere il naso a molti. Se avete dimestichezza con i suoni oscuri e digitali questo disco potrebbe farvi impazzire. Altrimenti evitate.
(Pelagic Records, 2016)
1. Space slavery
2. The UV manifesto
3. Bushdog
4. Inphasing
5. Madrugada
6. Moving Q’s
7. 1965
8. Dispatcher
9. Paz light