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L’immaginario della band passa dai muscoli di Maciste alle sinuose curve di Emanuelle, protagonista di svariati film hard del regista Joe D’Amato. I tre abruzzesi creano quindi un concept album nel quale la nostra Black Emanuelle deve indagare sulle efferatezze di una misteriosa setta. Il sound del disco si basa su un solido background progressive con forti influenze stoner. Campionamenti dei classici sopra citati ci accompagnano nella fruizione del disco, strappando più di un sorriso per l’efficacia delle frasi (memorabile il “Fottimi cannibale! Fottimi!” nella chiusura della seconda traccia). Le tinte si fanno più cupe ascoltando “O’Hara L’albino”, che tradisce vene doom che appassionerebbero i fan degli Sleep più monolitici. Divagazioni colme di wah wah in “El Queso Del Diablo” vanno a braccetto con i passaggi progressive di “Black Emanuelle Goes To Hell”.
Il sound stoner, grezzo e potente ben si sposa con le suggestioni create dal combo. Non possiamo parlare di una rivoluzione ma di un riuscito mix che scorre bene e non rischia di strafare. Fatevi ammaliare dalla procace fotoreporter.
(Subsound Records, 2016)01. Delitto all’Ippopotamo
02. Emanuelle: fotoreporter disinibita
03. Prunella Ballor
04. Il simbolo di Kito
05. O’Hara “L’albino”
06. El Queso Del Diablo
07. Orgia rituale
08. Black Emanuelle Goes To Hell.