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World of Silence MMXVII non è il nuovo disco dei Borealis, quartetto canadese nato nel 2005, bensì la ri-registrazione del debutto (avvenuto tre anni dopo la nascita della band e chiamatosi World of Silence). Operazioni di questo genere il sottoscritto ammette di non averle mai apprezzate, preferendo di gran lunga le versioni originali. In casi come questi però, bisogna valutare diversi aspetti, uno su tutti, che la vecchia ed auto-prodotta versione è praticamente introvabile ed in più godeva di una produzione che non riusciva a valorizzare il già ottimo lavoro svolto sui brani. Il power–prog metal raffinato ed elegante del gruppo, nell’attuale e migliorata edizione, ritrova nuova vita ed una cura maggiore alla struttura delle canzoni.
L’album grazie ad un sound più moderno e cesellato riesce a far convivere un sound potente e molte parti melodico/epiche senza per forza dover ricorrere a futili sotterfugi come l’utilizzo di orchestre o impianti corali degni di un opera lirica. Si respira un epicità semplice e genuina, fortunatamente esente da un eccessiva staticità ma variegando la proposta grazie ad un sapiente uso dell’alternanza di sensazioni e di intelligenti tocchi di tastiere (si pensi a “Divine Answer” o alla power metal oriented “”Eyes Of A Dream”). Nonostante i primi brani fatichino leggermente ad ingranare, successivamente il disco esplode in un tripudio di intarsi melodici contagiosi (ad esempio “”The Dawning Light”) o riuscitissimi impianti corali (“Forget The Past” ), sempre sorretti dall’ottimo lavoro di chitarra e da una sezione ritmica dinamica e sempre all’erta. Il lavoro si dipana in maniera ottimale tra ballads evocative e bordate metalliche senza perdere nulla in potenza o dinamicità.
Il lavoro anche se acerbo, dimostra chiaramente dell’alto grado di qualità posseduto dalla band, poi evolutasi in maniera aggraziata ma sempre mantenendo un approccio metallico (mai eccessivamente veloce ma spesso basato su tempi medi) in bilico tra padronanza strumentale ed immediatezza risultando freschi e rievocando certe sonorità morenti per i troppi cloni in circolazione.
Il lavoro anche se acerbo, dimostra chiaramente dell’alto grado di qualità posseduto dalla band, poi evolutasi in maniera aggraziata ma sempre mantenendo un approccio metallico (mai eccessivamente veloce ma spesso basato su tempi medi) in bilico tra padronanza strumentale ed immediatezza risultando freschi e rievocando certe sonorità morenti per i troppi cloni in circolazione.
I Borealis sono una di quelle band che tengono vivo un certo modo di intendere il metallo, rifacendosi alla sua accezione classica, ma guardando comunque al futuro. Consigliato a chi crede ancora che non ci siano interpreti validi del caro buon vecchio heavy metal. (ma anche a coloro che magari ascoltano piccoli gruppi-gemma come i Lechery, Seventh Wonder ed i Ride The Sky).
P.s. Degna di essere riscoperta anche tutta la loro discografia.
P.s. Degna di essere riscoperta anche tutta la loro discografia.
(AFM Records, 2017)1. Lost Voices
2. Midnight City
3. From The Fading Screams
4. Forget The Past
5. Eyes Of A Dream
6. World Of Silence
7. The Afterlife
8. Divine Answer
9. The Dawning Light
10. Black Rose