Attivi da un decennio, i When Icarus Falls con il loro nuovo lavoro scelgono di prendere in parte le distanze da quanto prodotto in precedenza. Gli svizzeri oggi cercano infatti di togliersi di dosso i pesanti riferimenti ai Cult of Luna, sondando nuovi territori.
Resilience si suddivide in cinque tracce che tessono trame cariche di tensione. Una tensione che viene magistralmente trattenuta in “One Last Stand”, brano fondato su un riff circolare mesmerizzante in cui lo spazio per le vocals è relegato a dei sussurri. La sensazione di essere in una spirale vorticosa continua in “Into The Storm”, il brano più classicamente post metal del lotto, con tanto di voce tirata allo spasimo. Il lavoro di stratificazione chitarristica è davvero encomiabile: i fraseggi si susseguono evolvendo senza stravolgere l’andamento dei brani. La sezione ritmica propone andamenti dal sapore orientaleggiante che riescono a mantenere sempre alta l’attenzione grazie alle evoluzioni ritmiche. Anche il cantato cerca di prendere distanza da quanto proposto in passato: oltre a parti potenti ci sono passaggi più declamatori che esprimo urgenza espressiva. Nella parte finale i brani si dilatano e la title track, lunga suite strumentale, dimostra la maturità compositiva del combo.
I When Icarus Falls riescono a intraprendere una nuova strada, senza stravolgere in maniera sostanziale la propria identità sonora. Il disco, in bilico tra post rock e post metal, contiene contaminazioni (su tutti i Dead Can Dance) che cattureranno gli ascoltatori più esigenti. Buon ascolto.
(Czar of Crickets Productions, 2017)
1. One last Stand
2. Into The Storm
3. The Lighthouse
4. Resilience
5. A Blue Light