E’ passato poco più di un anno ma il trio americano Woman Is The Earth è ancora affamato, e quindi si presenta con un nuovo antipasto sonoro in formato EP. Il nuovo lavoro, intitolato Thaw, è costruito su tre tracce, ognuna con qualcosa da trasmettere nell’ambito del black metal, anzi si potrebbe parlare di post-black metal, in quanto le tipiche sonorità del genere sono proposte in un’ottica decisamente diversa da quella old school e conservatrice del passato.
Non che il dischetto manchi di potenza brutale, ma il tutto viene incanalato in un turbine apocalittico molto simile alle visioni dei colleghi Wolves In The Throne Room, con una mano decisamente diversa e legata al lato melodico. Stranamente l’album non si apre con il classico assalto all’arma bianca a tutta velocità, in quanto la traccia “Golden Fog” si presenta lenta con qualche accelerata atta a rendere il risultato ancora più glaciale, il tutto sorretto da vocals aspre ed effettate, quasi alienanti. Già qui compaiono melodie molto post-rock che si amplificano ancora di più nella successiva ed epica “Fear of Light”, un tornado violento ma allo stesso tempo melodico (il lavoro alla sei corde è di altissimo livello) che sconfina quasi nel post-metal più crudo. Il sound è sempre equilibrato in ogni anfratto del lavoro, dosando ogni aspetto musicale con cura quasi maniacale, concetto ben espresso nel finale colmo di pathos a nome “Dream Collapse” pieno di chitarre celestiali, atmosfere cupe, ritmiche sempre varie e melodie sempre intelligenti che brillano di luce propria, con un assolo conclusivo pregno di pura magia.
Non serve l’originalità quando si sa fare bene il proprio mestiere. Non servono altre parole, un must!
(Sick Man Getting Sick Records, 2017)
1. Golden Fog
2. Fear of Light
3. Dream Collapse
8.0