A volte la collaborazione tra band porta a risultati davvero stupefacenti. Gli Anathème incontrarono gli inglesi Stem durante un tour di questi ultimi in Francia nel 2015. Prima del loro concerto a Nantes, gli albionici decisero di suonare con i francesi un loro brano, “In the beginning the future was all we had”, in presa diretta e registrarlo. Furono così felici del risultato che si ripromisero di fare musica insieme.
Il progetto The Chapel of Exquises Ardents Pears nasce così. Sette persone si sono chiuse per un paio di giorni in studio e hanno catturato il proprio suono e lo hanno trasformato nelle quattro tracce che compongo TorqueMadra. Il lato contemplativo, legato alla musica classica degli Stems, fatto di arpeggi e del suono maestoso del violoncello si vanno a sposare con l’energia cinetica degli Anathème portando il tutto ad un nuovo ed esaltante livello. “Decameron” mostra subito le potenzialità dell’alchimia che si è creata: un incedere maestoso che gioca con dinamiche ed “esplosioni nel cielo”. Chitarre più robuste si odono in “L’Eloge de la Folie”, più vicina al suono del gruppo di Nantes. Come per voler bilanciare le cose “Rose-Croix” ha un che di diafano e di ambient. Il pezzo forte arriva con le ritmiche saltellanti de “Il Principe”: una progressione che gioca su vuoti e pieni in modo egregio. Le chitarre si stratificano e intersecano con maestria mentre il violoncello tiene rimiche nervose. Il lavoro dei due batteristi si esprime al meglio nel crescendo conclusivo del brano, che, con rullate e piatti, dona un tocco di emotività e potenza davvero notevole.
Qui ci troviamo di fronte ad un progetto che vuole mettersi in gioco, riuscendo nell’intento alla grande. Poco più di venti minuti sono forse troppo pochi per gridare al miracolo. O forse no. Ascolto imprescindibile per chi ama post rock e zone limitrofe.
(Autoproduzione, 2017)
01. Decameron
02. L’Eloge de la Folie
03. Rose-Croix
04. Il Principe