Dopo un primo album decisamente orientato verso lo stoner arriva, pochi anni dopo, la seconda opera del quartetto francese chiamato Greyfell, ossia Horsepower. Tale disco segna un deciso cambiamento stilistico che, pur mantenendo le basi fumose dell’esordio, guarda avanti inglobando tanti piccoli tasselli che vanno a formare un mosaico musicale più variopinto.
Il basso grassissimo dell’opener “People’s Temple” denota un chiaro amore mai abbandonato per il già citato stoner, ma piano piano il brano comincia a distendersi tramite dilatazioni space rock e vocals decisamente tendenti alla psichedelia, per poi contorcersi su se stesso in un marasma sludge plumbeo ed aggressivo. Stessa sorte ha la pesante e monolitica “SpiritOfTheBear”, una marcia e cruda traccia dove la band pesta in maniera più dura lasciando la componente psych in sottofondo, quasi fosse un accompagnamento. Ma non si creda che la compagine francese abbia deciso di virare solamente verso l’assalto sonoro fine a se stesso, in quanto compaiono episodi particolari. “Horses” ad esempio fa capolino in maniera cupa e drammatica (ricorda in parte i Type O Negative) con un lavoro alla sei corde più quadrato e parti strumentali meno ariose seppure la cattiveria sia sempre presente. Le atmosfere cambiano in maniera sottile eppure percepibile, ma senza rendersene conto, come nella pessimista “NoLove” dove la musica abbraccia il doom metal e l’incedere si fa marziale ed oppressivo, quasi disturbante, grazie anche ad intermezzi sussurrati. Il risultato finale è deflagrante come un macigno, ben espresso soprattutto nella finale e tetra “KingOfXenophobia” dove ogni singola nota funge da veicolo per far sanguinare l’animo dell’ascoltatore.
Horsepower è un chiaro esempio di evoluzione naturale, di cambiamento che non snaturi la propria essenza e che potrebbe portare ad interessanti soluzioni, sperando però che non ci si adagi sugli allori. Un disco ben prodotto, dalla tecnica compositiva da non trascurare e dalla qualità che non manca in nessun anfratto.
(Atypeek Music / Argonauta Records, 2018)
1. The People’s Temple
2. Horses
3. No Love
4. Spirit of the Bear
5. King of Xenophobia