Molte persone immaginano che la vita del recensore/reporter per un sito musicale sia tutta rose e fiori, piena di dischi, concerti gratis, interviste ai super big e via discorrendo. Il sottoscritto però, come forse qualcuno sa, ama l’underground ed il supportare le band emergenti, quelle che forse più di tutti meritano attenzione, senza nulla togliere a chi riempie stadi e palazzetti. Ma non si creda sia tutto così facile, perché dopo un turno di dieci ore di lavoro non è da tutti raccogliere le energie e farsi più di un’ora di macchina per raggiungere un locale. Ciò che smuove tutto è la passione, quella più genuina e semplice ed è ciò che ha smosso il vostro affezionatissimo a recarsi al Circolo Nadir, situato in centro a Padova, per una serata che prevede l’esecuzione integrale del nuovo disco dei veneti Messa, di imminente uscita, chiamato Feast For Water, supportati dai Licantropy.
Messa + Licantropy
Circolo Nadir, Padova
03/03/2018
LICANTROPY
Raggiunto il loco con un buon anticipo passiamo il tempo a far quattro chiacchiere e bere qualcosa in attesa che la band opener salga sul palco. Iniziano quindi i Licantropy, band relativamente nuova da Treviso, con un album all’attivo e che vede tra le proprie fila Tommaso Mantelli (musicista conosciuto nella scena locale tra collaborazioni, studio di registrazione e gruppi vari) ed il batterista Luca degli Hope You Are Fine Blondie. Difficile inquadrare il loro genere musicale dato che spazia tra i generi più disparati (alternative rock, pop, noise, certa psichedelia, garage…) ma il set si presenta comunque solido, ben suonato e con suoni ottimi (un plauso ai fonici per la piena riuscita della serata). Le canzoni sono brevi e ricche di particolari senza comunque perdersi. La chitarra è molto leggera e non si impone mai dando un tocco spesso di accompagnamento, tranne che negli assoli, mentre le tastiere e la batteria spesso giocano su ritmiche frizzanti e sempre diverse con melodie stralunate. Le voci sono divise tra tutti i musicisti e creano un contrasto interessante anche se alcuni brani erano più sottotono e forse un pochino banali ma nel complesso lo show ha appagato i presenti che man mano sono aumentati sempre di più fino a riempire all’inverosimile sia la piccola sala concerti che la zona bar.
MESSA
Tempo di un breve cambio palco che i Messa salgono sul palco con luci soffuse, incenso e tanta atmosfera. La strumentazione sul palco in parte cambia e vede il bassista Marco alternarsi tra basso e chitarra mentre il chitarrista Alberto si prodiga anche nell’uso del piano. Il concerto potrebbe essere visto da due angolazioni diverse: tralasciando l’esecuzione, sicuramente più che buona e l’esaltazione del pubblico (composto probabilmente da moltissimi fan della band) che ha reso la serata esaltante, qualcosa non è andato come ci si sarebbe aspettati, almeno secondo opinione personale. Da un lato l’esecuzione è stata potentissima, con un approccio decisamente doom alle nuove composizioni, presentate in veste nettamente più rocciosa con una sezione ritmica devastante, addolcita da qualche passaggio di piano e le vocals della cantante Sara che dimostra un notevole miglioramento anche se è parsa un po’ interlocutoria. Da questo punto di vista la serata è stata una bomba e difatti molti a fine concerto erano estasiati. Ma c’è da dire che se si guarda il live secondo un occhio diverso le cose cambiano. Per chi ha già ascoltato l’album il concerto ha lasciato parzialmente perplessi, dato che le numerose sfaccettature presenti nella nuova opera – una tendenza a sfumature jazz, blues, noir – dal vivo vengono completamente annientate e lasciate da parte in favore di un voluto o meno suonare forte e nonostante la presenza del piano, tutto quell’intreccio di pacatezza, melodia dark e raffinatezza paiono non essere mai esistite. Ovviamente trattandosi della prima presentazione dei nuovi brani può accadere che non tutto vada come previsto, ma ci si aspettava uno show più di classe che non di mero istinto. Si può perdonare l’assenza di quel lavoro chitarristico così sfizioso o quelle ritmiche così raffinate presenti nell’album, ma bisogna far attenzione a non diventare l’ombra di se stessi.
In definitiva, comunque, si è trattata di una gran bella serata con un pubblico numeroso, caloroso e partecipe. Auguriamo tutto il meglio a Messa e Licantropy come a tutte le band che stanno tentando di emergere dal buio. Supportatele sempre!