Bruce Lamont è un personaggio eclettico. Chi bazzica nei territori del post-metal più sperimentale non può non conoscere Yakuza, Corrections House e Bloodiest, per citarne alcuni. Quando nel 2011 pubblicò Feral Songs For The Epic Decline si pensava fosse un episodio a sé stante, che non avesse seguiti. Fortunatamente il talentuoso musicista ha dato alle stampe un secondo lavoro che mostra ulteriori sfaccettature del suo modo di intendere la musica: Broken Limbs Excite No Pity.
L’iniziale “Excite No Pity” ha un approccio drone: statificazioni noise che vengono ingentilite dal sassofono del Nostro. Le atmosfere maligne proseguono in “8-9-3” dove l’elettronica di stampo harsh noise con tanto di scream viene contaminata da fraseggi di chitarra. L’umore del disco cambia in maniera piuttosto netta nei due brani che seguono. “Macclean” prende a piene mani dall’immaginario folk mentre “Goodbye Electric Sunday”, la più particolare del disco, è un bizzarro mix tra riferimenti a western morriconiani e ritmiche dritte tipiche degli 80’s. Il mood del disco torna oscuro nei brani finali scarnificando ulteriormente il suono. Chitarre acustiche e fiati si uniscono a nenie salmodianti e passaggi drone creando un finale dal gusto apocalittico.
Broken Limbs Excite No Pity è un disco dal sapore intimista, che mette a nudo un lato ancora poco conosciuto dell’artista. Se avete una forte apertura musicale questo lavoro vi regalerà molte soddisfazioni: consigliato.
(My Proud Mountain, 2018)
1. Excite No Pity
2. 8-9-3
3. MacLean
4. Goodbye Electric Sunday
5. Neither Spare Nor Dispose
6. The Crystal Effect
7. Moonlight And The Sea