Dopo la morte del leader Ruslanas Danisevskis (Meftolvik), avvenuta dopo la pubblicazione dell’ultimo disco The Fall of the Magog, non era chiaro se il collettivo chiamato Folkodia avrebbe continuato o no la propria avventura. Eppure la voglia di andare avanti non è mai svanita ed ecco infatti che la super band torna dopo circa sette anni con il nuovo lavoro, chiamato Battle of the Milvian Bridge. I numerosi musicisti presenti nella band, provengono da numerose nazionalità e progetti diversi come Folkearth o Black Knight Symphonia e propongono un miscuglio di pagan-folk metal, epic e power metal.
I dieci componenti, graziati da produzione e mixing davvero stellari, si prodigano in un disco (si presume sia un concept) che non si prefigge di innovare il genere o scuoterlo ma semplicemente di dargli tutto l’amore possibile. Tutte le tracce sono abbastanza variegate e dalla buona presa melodica, grazie anche all’uso di diversi strumenti etnici, ispirandosi sia ai side project degli stessi membri che a band come gli Eluveitie. Gli arrangiamenti sono molto curati come nelle variegate “The Maiden of Lorraine” e “Pytheas in Thule” ma anche nelle tracce più dirette e quadrate tipo la black metal-oriented “Battle of Salamis”. Ogni piccolo elemento è ben equilibrato sia nei momenti più ariosi e sognanti sia in quelli dove il riffing si fa più massiccio (“Falcons Over Svevia”) ma anche nelle sfumature più semplici specie quando i tempi si fanno veloci (il power-folk metal di “Sigillum Militum Xpisti”) o il canonico pagan black metal in “Journey Into Darkness”. Anche le voci seppur rimanendo nei cliché spaziano con un certo spessore passando dal pulito allo scream/growl senza che nessuno prevalga sull’altro inserendoci anche degli sfiziosi inserti femminili che danno più anima al risultato finale. La musica scorre bene e si sente da km che è suonata e composta da professionisti che sanno il fatto loro e la qualità non è certo in discussione ma forse sarebbe bastata solamente un po’ di audacia in più.
Chi ama il genere non potrà fare altro che adorare questo disco che mostra una band conscia dei propri mezzi e che sbaraglia tantissimi nuovi esponenti con sole due note. Non si sottovaluti né l’album né la band, sarebbe un grosso errore!
(Stygian Crypts Productions, 2017)
1. Battle of the Milvian Bridge
2. The Maiden of Lorraine
3. Massada Burns
4. Battle of Salamis
5. Falcons over Svevia
6. Hussar Angels
7. Pytheas in Thule
8. Sigillum Militum Xpisti
9. Journey into Darkness
10. Red Rubicon
7.5