I Flowers&Shelters ed i Radura sono due delle band che meglio rappresentano la scena screamo/post-hc italiana contemporanea. Essi hanno pubblicato uno split a dicembre ed hanno recentemente condiviso il palco in un breve tour invernale al “sapore di birrette”. Tra un impegno e l’altro siamo riusciti ad intervistarli.
Benvenuti su GOTR! Come è andato il piccolo tour invernale sostenete insieme in seguito alla pubblicazione dello split?
Flowers&Shelters: Ciao! Adesso che siamo tornati a casa ed il tour è finito possiamo dire di esserci divertiti alla grande! Abbiamo fatto un sacco di nuove conoscenze con persone simpaticissime e molto ospitali, consolidando inoltre quelle vecchie, distanti fisicamente ma non sentimentalmente! I posti in cui ci siamo esibiti erano per la maggior parte piccoli e freddi, questo ci ha permesso di stare a stretto contatto col pubblico ed assorbire il calore umano che in fin dei conti ha reso ogni data unica e speciale. Ovviamente ci sono stati anche dei momenti problematici, spesso causati da forze maggiori (tipo la tonsillite), ma noi conserviamo tutto, nei ricordi per gli aneddoti che racconteremo negli anni a venire.
Radura: Per noi è stato il primo vero tour come Radura e non dimenticheremo mai le otto ore di viaggio tra Bolzano e Perugia, stipati negli ultimi posti del van, con le gambe a fuoco a causa di un bocchettone che emetteva aria calda, mentre i Flowers se la godevano belli al fresco nei posti davanti. Il resto lo hanno detto tutto loro!
Come vi siete conosciuti e in che modo siete giunti all’idea di una collaborazione musicale?
Flowers&Shelters: Ci siamo conosciuti in occasione dell’ultima data del tour che stavamo facendo coi Viva Belgrado nell’estate del 2017: la scintilla è scoccata dall’apprezzamento reciproco per le nostre musiche. Presi dall’euforia, quasi scherzosamente ci siamo detti di fare uno split assieme, poi quando Mario ha concluso il suo lavoro su “pioggia a primavera”, l’idea è tramutata rapidamente in una collaborazione.
Radura: Era la nostra prima data fuori da Milano e per sfortuna allucinante la nostra macchina si è rotta (dopo essersi fermata parecchie volte in autostrada) una volta arrivati a Bolzano, quindi dopo aver suonato e aver sudato, abbiamo dovuto dormire in macchina con un materasso sul tettuccio. Ne esiste una bella foto, la conserviamo con affetto.
A quanto pare questo non ci ha impedito di legare un sacco con i Flowers, con cui abbiamo alla fine deciso di fare questo splittino dell’amicizia.
Personalmente nell’ascolto percepisco due tendenze contrastanti: una lirica ed una aggressiva. Sbaglio? Vi andrebbe di raccontare di più riguardo alle due “anime” messe in gioco in questo split?
Flowers&Shelters: Non sbagli! Le “anime” di cui parli non sono altro che il risultato del modo di concepire e scrivere musica di entrambe i gruppi; è una cosa spontanea, naturale e quindi non creata ad hoc per questo split. Possiamo dire che il nostro approccio si basa principalmente sul bilanciamento costante della melodia e dell’aggressività all’interno dei testi e delle musiche.
Radura: Con il nostro album “La Fine degli Uomini Faro” pensiamo di aver in qualche modo esaurito la nostra vena più aggressiva e cruda e con questo lavoro abbiamo voluto muoverci verso una scrittura più complessa e melodica. Forse è per questo che il nostro lato risulta più lirico. Anche se la parola ci fa un poco sorridere e ci viene in mente Al Bano.
Quali sono le vostre influenze e che legame reputate di avere con le vostre radici musicali?
Flowers&Shelters: Noi tutti abbiamo preferenze musicali diverse e variegate ma le nostre radici sono legate indissolubilmente all’amore viscerale per il punk, il genere con il quale ci siamo conosciuti tantissimi anni fa e che insieme a molti altri, ha plasmato le nostre anime.
Radura: Noi Radura abbiamo gusti abbastanza diversi, ma se volessimo considerare quelle band che ci hanno più ispirato ad essere quello che siamo adesso diremmo i Batién, i Colours, gli Athletics. Di recente ci stanno affascinando molto i Pretend.
Che cosa pensate della scena musicale italiana attuale, ci sono band che sostenete ed apprezzate particolarmente?
Flowers&Shelters: Come band non possiamo lamentarci assolutamente perché molte delle nostre fonti d’ispirazione provengono da band di amici che fanno parte della scena italiana; sostenere questi gruppi sarebbe naturale ed ovvio ma personalmente preferiamo evitare uno “shout-out”, per correttezza nei confronti dei gruppi che comunque apprezziamo ma che non sono di fondamentale importanza per quello che creiamo.
Radura: La scena DiY italiana è molto bella, permette a chiunque ne abbia la voglia di suonare e ascoltare tante cose diverse, e molte persone hanno un sacco di voglia di sbattersi per fare qualcosa di bello. Ci sono band molto valide e molte le abbiamo conosciute, speriamo di avere l’occasione di incontrarne ancora altre!
Se aveste la possibilità di scegliere un solo album (anche il primo che vi viene in mente) da tenere in casa, quale sarebbe e perché?
Flowers&Shelters: L’album che mette d’accordo tutt’e quattro è “Pump Up The Valuum” dei NoFX. Ad anni luce dal primo ascolto ci fa ancora urlare i testi di Fat Mike mentre facciamo air drumming simulando i blast di Smelly!
Radura: Facciamo fatica anche solo a sceglierne uno a testa, quindi uno solo per tutta la band sarebbe praticamente impossibile; l’unico che potrebbe veramente accontentare tutti è, forse, “La Voce del Padrone” di Battiato.
Chi sono, invece, i Radura ed i Flowers & Shelters nel tempo libero? Passioni, hobby, impegni extra-musicali?
Flowers&Shelters: Siamo ragazzi semi-ordinari, lavoratori e studenti, afflitti da problemi comuni e non. Pratichiamo e/o seguiamo moltissimo il calcio, il ciclismo e l’hockey, ci piace stare davanti agli schermi dei computer e dei cellulari per ore. Il resto lo raccontiamo con la musica.
Radura: Bax studia ingegneria, gioca ai videogiochi e cazzeggia, Luca lavora come educatore nell’ambito della disabilità, studia scienze dell’educazione e cazzeggia, mentre Ietto lavora come fonico, fa i concerti DiY con Pioggiadanza Produzioni e dice di non cazzeggiare, ma in fondo lo fa anche lui.
Seminiamo un po’ di zizzania tra di voi. La prima domanda è per i Flowers & Shelters: pregi e difetti dei Radura?
Flowers&Shelters: I Radura sono veramente dei ragazzi straordinari: tre personalità tutte diverse ma complementari allo stesso tempo. L’amore che ci hanno dimostrato in questi mesi è veramente incredibile. Quando nasce una collaborazione musicale che include una montagna di lavori burocratici e organizzativi, come quella che abbiamo intrapreso, è normale che qualche differenza di vedute può portare a delle piccole divergenze, ma con loro ci siamo capiti fin da subito, ed è sempre tutto andato per il meglio. Apprezziamo veramente la capacità d’empatia che hanno avuto per entrare in simbiosi coi nostri caratteri un po’ spigolosi.
Radura, adesso è il vostro turno. Quali sono i pregi ed i difetti dei Flowers & Shelters?
Radura: I Flowers sono dei bravissimi musicisti, e con loro ci si ben spanza, il tour senza di loro non avrebbe avuto lo stesso sapore di birrette.
Ci siamo trovati benissimo fin dall’inizio delle registrazioni dello split, quindi è difficile trovare qualche difetto in persone che ci hanno ospitato, fatto suonare e cantato con noi.
Il loro difetto più grande è che vivono troppo lontano da noi, così ci è difficile fare una data alla settimana insieme.
Avete dei progetti musicali nell’immediato futuro da realizzare?
Flowers&Shelters: L’idea è di scrivere e registrare un disco consono ai canoni che ci siamo imposti fin ora ma molto più lungo ed esaustivo delle recenti pubblicazioni: vedremo cosa succede. Ovviamente suoneremo anche il più possibile in posti nuovi e vecchi. In sostanza cercheremo di rimanere sempre più impegnati con questo progetto che per noi ha una valenza sentimentale impareggiabile!
Radura: Prima di partire per il tour abbiamo iniziato a scrivere dei pezzi nuovi per il futuro LP, e già abbiamo voglia di ributtarci nella composizione, ma ancora prima di questo abbiamo un tour a marzo in Europa con gli Øjne e qualche data in giro per l’Italia.
Abbiamo finito. Salutate i lettori di GOTR come preferite!
Cogliamo l’occasione per salutare chi dietro le quinte ha svolto un lavoro importantissimo per la finalizzazione di questa collaborazione: Mauro Tiozzo, Gabriel Macrì, … ed il nostro amato Fiat Ducato Panorama del ’95.
Diciamo un grande grazie a chiunque sia venuto a sentirci in questi giorni, che ci ha ospitato, chi si è sbattuto per organizzare, a Mauro, a Gabriel e grazie a voi per la recensione e quest’intervista.
Viva!