Conoscere tutti i gruppi che compaiono ogni giorno è praticamente impossibile, specie quando arrivano da molto lontano. È il caso dei Labirinto, sestetto brasiliano proveniente da San Paolo che si affaccia nuovamente sulla scena musicale con il nuovo album strumentale (con qualche infiltrazione vocale) chiamato Divino Afflante Spiritu. Il mix sonoro prodotto dalla band si affaccia principalmente al post-rock/metal con qualche sfumatura più variegata anche se un po’ troppo blanda.
Fortunatamente i brani non sono dei macigni dal minutaggio infinito ma, anzi, la band ha il dono della sintesi e riesce a condensare tanti piccoli elementi e rendendoli percettibili in pochi minuti in maniera decisamente accessibile. Le classiche caratteristiche del post-metal ci sono tutte: un moto ondoso che si alza e si abbassa, chitarre tragico/massicce, melodie eteree ed in generale un’aurea oscura ed impenetrabile. Tutto ciò, nel disco in questione, viene filtrato in un’ottica più complessa e cerebrale (l’evolutiva “Agnus Dei” con qualche attacco vocale in screaming) quanto enigmatica. Si cerca in qualche modo di sperimentare ed andare oltre (il fiume in piena di “Penitência” con il suo accento sul blackgaze) inserendo il tutto in solchi pieni di follia e depressione. C’è aggressività (la massiccia “Eleh Ha Devarim”), crudezza spaziale (“Demiurge”), apocalisse placida (l’interessante e post-rock oriented “Divino Afflante Spiritu”) e tanta carne al fuoco come la dinamica “Asherdu” che mischia in maniera molto fluida tutte le caratteristiche del sound proposto.
Produzione perfetta, tecnica sicuramente ottimale – sebbene nessuno dei musicisti emerga particolarmente o in modo brillante – ed una discreta dose di audacia che però è troppo nascosta: Divino Afflante Spiritu è un album di qualità e di valore non indifferente che presenta un notevole assemblaggio di elementi ma che si ferma lì. La band che si dimostra di qualche spanna sopra a molti colleghi ma pare abbia il timore di scrollarsi di dosso la sicurezza preferendo il colpo sicuro. Album consigliato a tutti gli amanti del genere, che però avrebbe bisogno di una rinfrescata.
(Pelagic Records, 2019)
1. Agnus Dei
2. Penitência
3. Eleh Ha Devarim
4. Demiurge
5. Vigília
6. Asherdu
7. Divino Afflante Spiritu