I tedeschi rha. erano fermi ormai dal 2015 , da quando cioè erano usciti gli ultimi loro due brani. Uno era nello split, uscito in floppy disc, con gli Always Wanted War, uno squisitissimo brano di 30 secondi, e l’altro in uno split a quattro band con Lvthn, Paan e Kratzer. Ad aprile la Moment of Collapse ha fatto uscire il loro ultimo lavoro, Leben.Lassen, in due varianti di vinile: black e 100 copie clear con white splatter.
Quattro ariosissimi brani di post-hardcore sontuoso e pieno, arricchito da un po’ di black qua, un po’ di screamo là, del post-rock / post-metal e neocrust, a volte ricordano gli Envy. È una formula che non fa gridare più nessuno al miracolo, questo è vero, ma continua sorprendentemente a funzionare. E questa miscela stilistica funziona alla grande pure in Leben.Lassen. Prevedibilmente ci troviamo davanti a delle canzoni libere da fissità strutturali, ce lo suggerisce pure l’alto minutaggio dei brani, dei percorsi tormentati, stavolta sì imprevedibili, in cui i rha. costruiscono grandi affreschi grigi e infuocati. Altalene umorali dirigono i cambi di marcia e toni dei tedeschi che passano da momenti delicati e di intima poesia, recitata da spoken words, da balugginii post-rock su cui innestano un’impianto vocale votato alla disperazione, a morse stritolanti, blastbeats e muri di chitarra, dall’intangibilità di certi momenti eterei alla matericità e alla compattezza di una montagna. Il tutto è arricchito da palate di eleganza. Il cantato in tedesco poi rende così stranamente bene da sembrare giapponese.
Leben.Lassen pare non abbia grosse pecche e lascia completamente appagati. Dategli una chance.
(Moment of Collapse, 2019)
1.Inferno
2.Die Eigene Objektivität Ist Die Gröβte Illusion Des Menschen
3.Zu Zweit Allein
4.Krampfhaft