Lu Silver (all’anagrafe Luca Donini) è un musicista che difficilmente sta con le mani in mano: dopo quasi dieci anni alla voce/chitarra con gli Small Jackets e la release della gemma solista omonima (da riscoprire) ha formato una vera e propria band, chiamata The Lu Silver String Band, che ad oggi raggiunge la seconda tappa discografica. Il musicista di Cesena pubblica quindi l’album numero due intitolato Rock’N’Roll Is Here To Stay, che fin dal titolo dice esattamente tutto ciò che c’è da sapere sulla musica proposta.
Dischi come questo, tristemente parlando, non se ne trovano più molti in giro, e dispiace. Il rock/blues di Luca riporta alla mente gli anni d’oro, quegli anni in cui la musica aveva una gran forza comunicativa e, seppure tutto sia visto in un’ottica nostalgica (anche nei suoni decisamente grezzi, sporchi ma dannatamente caldi e passionali) risuona forte e carismatico molto di più rispetto ad act osannati da pubblico e critica. La musica della band non si prefigge di innovare il mondo musicale, ma cerca umilmente di scuotere l’ascoltatore nella maniera più accessibile possibile, sparando pezzi come il rock’n’roll di “It’s Difficult”, con i suoi inserti boogie veloci e ballabili, l’incendiaria “Radio Star”, il garage rock di “Reputation”, pieno di guitar solo ispiratissimi, o il blues massiccio di “No More Time” (una reinterpretazione di un pezzo tratto dall’esordio degli Small Jackets). I musicisti e Luca, con la sua ugola graffiante ed allo stesso tempo melodica al punto giusto, fanno un lavoro ottimale in ogni passaggio sonoro (da segnalare anche la riuscita cover di Steve Wright ,“Hard Road”) sia esso frizzante come “Miss Sugar” e “We Are Monkeys” oppure quando si vira verso le immancabili ballad, come la malinconica “I Got You” dal mood southern rock, oppure la Led Zeppelin oriented “In a Broken Dream”, colma di assoli meravigliosi. La conclusiva “The Sky Turns Blue” risulta invece fin troppo breve, e non dispiega adeguatamente tutto il suo potenziale. Il ritmo è sempre serrato, e non ci si annoia mai, soprattutto grazie a dei musicisti che sanno il fatto loro. Questi ultimi mostrano un’abilità compositiva old school, che coniuga al meglio potenza e melodia senza emulare eccessivamente esempi più noti o far sentire troppo le influenze, facendo emergere le proprie idee chiaramente e senza fronzoli.
Ci troviamo dunque davanti ad un capolavoro? Sicuramente no. Abbiamo tra le mani del gran rock suonato come si deve? Si! Non serve aggiungere altro!
(Go Down Records, 2019)
1. It’s Difficult
2. Hard Road
3. Miss Sugar
4. We Are Monkeys
6. I Got You
7. No More Time
8. Radio Star
9. In A Broken Dream
10. Reputation
11. The Sky Turns Blue