Ad un anno di distanza da Continuum, disco che non aveva convinto molto il sottoscritto, ritornano sulle scene gli inglesi Sons Of Alpha Centauri, abbreviato in SOAC. La nuova opera sonora del combo post-rock/metal, intitolata Buried Memories, è alquanto particolare, non solo perché decisamente anti commerciale, ma per il fatto di essere un album composto da una manciata di tracce mixate da due ospiti speciali più un paio di remix. Il mercato è una brutta bestia e scelte del genere sono parecchio azzardate.
Le prime tre tracce sono praticamente la canzone “Hitmen” in tre versioni differenti. La prima versione è mixata da Justin K. Broadrick, mente dei Godlfesh. Il brano vede il basso integrato magnificamente ad un lavoro di chitarra storto ed oscuro dove vengono disegnati orizzonti sonori visionari. I riff scheletrici, accompagnati da ritmiche secche ed aride dove tutto si dilata ed attorciglia fino ad un finale dove la potenza deflagra tra fumo e distorsione. La seconda versione vede all’opera sempre il buon Justin, che si presenta però come Jesu. La chitarra si fa più liquida e lanciata negli spazi siderali assieme ad un basso grasso immerso in un mood psichedelico tra beat elettronici, tastiere come se fosse la colonna sonora di un noir elettronico/industriale tra Vangelis di Blade Runner e Carpenter. La terza versione è a nome JK Flesh (altro pseudonimo di Broadrick che opta per un remix) ed è la più post-rock oriented tra chitarre leggiadre e melodie accentuate mescolate comunque a sfuriate electro. Il suono si fa sempre più glaciale e la potenza si innalza impetuosa incorporando anche elementi non distanti da certa techno.
Le rimanenti tre tracce vedono all’opera James Plotkin, musicista che ha collaborato con parecchi gruppi (tra cui OLD e Scorn) e fatto altrettanti remix. “Warhero”, mixata da James, vede un miscuglio decisamente sperimentale di parti pacate, melodie nere, sfuriate di chitarra e deviazioni elettroniche equilibrando tutto al meglio cambiando poi le carte in tavola con il missaggio di “Remembrance” dove si fa strada un drone apocalittico e dai suoni impenetrabili. L’ultima traccia è il remix di un brano vecchio, “SS Montgomery”, con il sound originale fatto a pezzi in favore di un muro di suono cementato a suon di noise, elettronica ed industrial. James, se confrontato con il suo collega Justin, ha un’anima più meccanica e fredda magari più moderna e tendente a sonorità meno old school.
Buried Memories è un disco interessante e dalle diverse sfumature che mostrano i SOAC rinati dopo il mezzo flop del disco precedente ma che offrono un prodotto troppo chiuso che potrebbe appassionare solo chi segue determinati progetti. Sarebbe stato più interessante inserire l’album in un contesto diverso come una compilation, box celebrativi o extra. In ogni caso un prodotto di qualità!
(Robotic Empire, 2019)
1. Hitmen [Justin K. Broadrick Mix]
2. Hitmen [Jesu Remix]
3. Hitmen [JK Flesh Remix]
4. Warhero [James Plotkin Mix]
5. Remembrance [James Plotkin Mix]
6. SS Montgomery [James Plotkin Remix]