I Fleshworld sono un gruppo polacco attivo dal 2010. Anche se inizialmente era un duo electronic/post-rock, successivamente essi hanno maturato il loro sound facendolo divenire più pesante ed aggressivo. Ad oggi la band conta cinque componenti e quattro release, due delle quali sono full-length. Dopo aver collaborato con gruppi come i Gazers, Viscera/// e Kehlvin e dopo una pausa durata quattro anni, ad ottobre il gruppo ha pubblicato The Essence Has Changed, But The Details Remain, un album più maturo rispetto al precedente Like We’re All Equal Again (2013). L’album è stato registrato presso il Monochrome Studio da Haldor Grunberg della Satanic Audio (Thaw, Behemoth) e masterizzato da Sylvain Biguet, che ha lavorato con band come Birds in Row, Death Engine, Valve e As We Draw.
The Essence Has Changed, But The Details Remain verte intorno al post-hardcore, al post-rock e al black metal e fin dal primo brano “The Map” compare una vena sludge particolarmente atmosferica. Sonorità metalliche, riff laceranti e una batteria martellante contraddistinguono questo incipit. I due brani successivi, “Out Of Context” e “The Essence Has Changed”, sono eseguiti in maniera brillante. Il primo costituisce la prosecuzione del precedente dal momento che riprende le sonorità metalliche e la batteria sincopata incessante e sempre più martellante e veloce, attraverso cui la canzone si evolve in molteplici generi: dal post-metal, al post-hardcore e fino al black metal. L’apice della canzone si ha quando tutti gli elementi citati si sovrappongono ad una velocità estrema, accompagnati da uno screamo lacerante. Il secondo invece cambia registro: lo screamo viene sostituito dal growl e l’atmosfera diviene post-rock, grazie soprattutto alle chitarre che si fanno atmosferiche e ai richiami post-hardcore, che elevano la musicalità dei riff a pura emozione. Con “An Ontologist’s Nightmare” invece il gruppo ritorna bruscamente alle atmosfere black metal del secondo brano. Se prima infatti pareva di percepire una luce in fondo tunnel, adesso domina la disperazione più cupa, senza vie d’uscita. Sulla stessa scia prosegue anche “The Details Remain”, a parte brevi momenti di respiro, mentre i riff di chitarra assumono sembianze decisamente post-metal. Le ultime due canzoni, infine, raccolgono quanto seminato nel corso dell’album e si pongono come il “risultato” della miscela dei generi precedentemente esposti, dal momento che sono versatili e spaziano sufficientemente tra post-hardcore e rock. In particolar modo “75°05′59″S 123°19′56″E” è la canzone che scolpisce più atmosfera di tutte. La batteria costituisce invece il cardine dell’impianto sonoro, mentre un ulteriore accenno va fatto alle chitarre ed alla voce: le prime sostengono linee melodiche sempre uniche ed emozionanti, mentre la seconda muta in maniera versatile tra screamo e growl, sostenendo di volta in volta un differente registro musicale.
Ciò che emerge da questo album e soprattutto dai Fleshworld è il bisogno di maturare e di espandere i propri orizzonti sonori. Il pregio di questo gruppo è quello di essere riusciti a spaziare tra una moltitudine di generi musicali senza mai perdere il proprio baricentro e, anzi, riuscendo a ponderare correttamente ognuno di essi. The Essence Has Changed, But The Details Remain, uscito via This Charming Man Records, è un album compatto ed equilibrato e ad ogni ascolto acquisisce sempre più spessore.
(This Charming Man Records, 2019)
1. The Map
2. Out Of Context
3. The Essence Has Changed
4. An Ontologist’s Nightmare
5. The Details Remain
6. 75°05′59″S 123°19′56″E
7. Currents And Tides