Dopo il convincente Coffin Tree il trio veneto dei The Mild ritorna con un EP, Old Man, uscito a gennaio per Assurd Records, Youth of Today, Zas ed Hecatombe in 7”.
Quest’ultimo consta di sei brani, compresa la strumentale “The Creation is Beyond Saving” che apre le danze dell’ album ed è preposta a mettere la carte in tavola sin da subito, dichiarando con franchezza un percorso musicale che si orienta in maniera sempre più marcata verso il death svedese, pur mantenendo una filigrana compositiva che svela tutta una storia fatta di grind ed hardcore. Ciò si rende evidente soprattutto nella ricerca dell’essenziale, con brani schietti e compatti dalla lunghezza contenuta che vanno dritto al sodo e che, al loro interno, presentano poche ripetizioni. Un tale afflato si manifesta pure nella velocità d’esecuzione, che concede solo pochi rallentamenti di stampo death metal. Tra tirate abominevoli, una voce sepolcrale, roca, bestiale, atmosfere agghiaccianti, nervi tesi, inediti e gelidi blast beat, un riffing maestoso che sgretola il granito più duro come fosse una zappa, Old Man è una macchina schiacciasassi. I The Mild schivano inoltre abilmente la trappola della ripetitività, con una scrittura che cerca con dedizione la rifinitura particolare – vedi l’assolo iniziale di “Dictates from the Cradle”.
Old Man, più che un passo avanti rispetto a Coffin Tree, è un passo a latere, che convince e piace. Certo, ci sarà da aspettare per vederne la compiutezza nel percorso musicale del trio veneto. Di sicuro il lavoro apre col botto questo nuovo anno di uscite italiane estreme. Consigliato a chi frequenta sonorità che vanno dai Nails ai Gatecreeper.
(Assurd Records, Youth of Today, Zas, Hecatombe Records, 2020)
01. The Creation is Beyond Saving
02. Dictates from the Cradle
03. Light Beam
04. Confusion Reigns
05. Horrible Visual
06. Gazing at My Lifeless Body