Prima di analizzare lo split in questione (ad opera di due enigmatici figuri probabilmente poco conosciuti) bisogna fare una piccola presentazione dei gruppi coinvolti, precisamente due one-man band. The Sun Came Up Upon The Left vede come mente un certo db, debutta nel 2010 per poi scomparire fino al 2019. Everson Poe è un progetto con a capo Mae Shults che, avvalendosi di diversi musicisti, specialmente cantanti, si è prodigato in numerosi stili musicali pubblicando altrettanti lavori. Impossibile poi inquadrare queste due realtà in un determinato genere dato che entrambi i musicisti sono molto dinamici e variegati.
Lo split si intitola Ancient Memory e le prime quattro tracce sono ad opera di The Sun Came Up Upon The Left ed immergono l’ascoltatore in sonorità decisamente lente ed oppressive. I sussurri e gli ottoni drone (richiamanti i Sunn O)))) dell’opener “A Dream Upon Waking” sono il giusto antipasto per arrivare piano piano alla seguente “The Loss Of Self”. Se in principio la chitarra acustica delineava paesaggi simil lisergici, con il susseguirsi dei minuti trovano spazio urla malefiche accoppiate ad un letale sludge/black metal fumoso e sempre più dilatato fino all’inverosimile grazie anche ad una glaciale drum machine. Lo screaming aumenta il senso di distorsione mentale che arriva ai limiti della distruzione con il muro di suono totale di “A Coward’s Expression of Doubt”, traccia decisamente marziale ed imperiosa a suon di industrial che vede un uso della chitarra a livelli deflagranti ed imponenti, vira verso lo sludge/doom metal rallentando sempre di più i toni e ingigantendo le linee di basso, puntando al mistico, come se gli strumenti tentassero di elevarsi allo zen. I riff della finale (almeno per ora) “Clouded Mirror” sono autorevoli e quasi distaccati tratteggiando sensazioni sempre più extra corporee concludendo le ostilità con un assolo blues evocativo e divino.
Ci pensa poi il buon Mae a proseguire il viaggio con due tracce decisamente lunghe (più l’epilogo quadrato della più immediata “Corruption, Thou Art My Father”). La prima è una dichiarazione di intenti a nome “Malleus Maleficarum” ed il senso di ultraterreno è molto palpabile. Le vocals si fanno eteree avvalendosi di impianti corali celestiali sfruttando delle bordate soniche sporche che richiamano lo stoner/doom metal per poi, in qualche maniera, riportare con i piedi per terra con il macigno “Becoming Part II”. Ritornano le atmosfere rozze e lugubri dello sludge/doom metal oppressivo che sfocia in una fucilata black metal decisamente grezza inserendoci a sorpresa un giro melodico di chitarra contemplativo e volto alle sfere celesti. Il tutto però viene continuamente rimescolato senza dare mai la sensazione di potersi rilassare tenendo sempre alta l’attenzione. La seconda parte di questo split in qualche modo è meno sperimentale, eppure si incastra alla perfezione con le “linee guida” tracciate nei primi brani.
Non è semplice dare una valutazione a questo tipo di lavori. Due band interessanti, che meritano il nostro supporto non mancando mai di offrire sorprese e spunti di interesse durante l’ascolto. Non certo musica “easy” eppure sono chiari segnali di come l’arte sia sempre in evoluzione e che, forse, è ora di andare oltre i soliti cliché musicali. Consigliati!
(Trepanation Recordings, 2021)
1. The Sun Came Up upon the Left – A Dream upon Waking
2. The Sun Came Up upon the Left – The Loss of Self
3. The Sun Came Up upon the Left – A Coward’s Expression of Doubt
4. The Sun Came Up upon the Left – Clouded Mirror
5. Everson Poe – Malleus Maleficarum
6. Everson Poe – Becoming Part II
7. Everson Poe – Corruption, Thou Art My Father