Questo inizio del 2021 ci ha consegnato già ottimi dischi nell’ambito del black metal, sia che si tratti di ritorni sul mercato di band già affermate, sia che si tratti di esordi discografici, sia che si tratti di progetti paralleli di musicisti già ampiamente conosciuti. Ed è proprio nell’ultima categoria che rientrano i Mānbryne, progetto parallelo di Sonneillon, voce dei Blaze Of Perdition. Qui il poliedrico artista polacco (oltre che cantante, in veste di grafico, tramite la Kontamination Design, ha realizzato il layout per Akhlys, Blaze Of Perdition, Demonical, October Tide e molti altri) viene affiancato da Renz alla chitarra, Wyrd (live-member dei Blaze Of Perdition) a chitarra e basso e Priest (Massemord, Odraza, Totenmesse e Voidhanger) alla batteria.
Questo Heilsweg: O Udręce Ciała I Tułaczce Duszy è il loro debutto ed è pubblicato dalla norvegese Terratur Possessions (versione LP) e dalla polacca Malignant Voices (versione in CD). Il genere proposto è chiaramente black metal (come si deduce dalle band di provenienza dei vari membri), anzi, come specificato nelle note biografiche, “pure satanic, death worshipping black metal“.
In tutto il disco regna un’atmosfera di malignità e mistero, come se venissimo trasportati in un rituale di evocazione demoniaca, e i classici marchi di fabbrica del genere, come riff in tremolo picking e batteria in blast beat abbondano, ma conditi con massicce dosi di melodia creata dalle chitarre (sia nei riff che negli assoli). Ogni brano rappresenta una perfetta unione tra influenze del black metal scandinavo anni ’90 e una giusta personalizzazione del genere; qua e là si riconoscono echi di Dark Funeral e Naglfar (e nelle parti più ragionate dei mostri sacri Dissection). La voce di S. (come preferisce essere chiamato in questo progetto) è maligna e di un colore nero pece e, unita agli strumenti, forma una potenza sonora che spazza via ogni cosa davanti a sé, meritandosi un posto di rilievo nel panorama black, e accompagna l’ascoltatore con i suoi 38 minuti in un piacevole viaggio verso l’Inferno. Ogni traccia è un diretto in faccia sferrato dal pugno sinistro di Satana, sia che si tratti di un assalto sonoro dall’inizio alla fine (l’opener “Putska, Którą Znam”), una furia più ragionata (“W Pogoni Za Wiarą”, dall’intro acustica e la voce sussurrante, “Ostatni Plot”, perfetta unione tra velocità folle e mid-tempo, o “Majestat Upadku”, dove si scorge un accenno di black/thrash) o un’esibizione di melodia al servizio del Male (come la conclusiva “Na Trupa Trup”).
E’ facilissimo immergersi nella magia dei Mānbryne per chi mastica black metal, mentre per i novizi questo disco potrebbe essere un buonissimo punto di partenza. Peccato che questo loro EP d’esordio consti solo di 5 tracce, toccherà attendere fino alla pubblicazione del primo full-length. Due piccole curiosità: per prima cosa, il disco è dedicato, come da note biografiche, alla memoria dell’attore svedese Max Von Sydow, interprete di molti ruoli cult, tra cui quello di Padre Merrin ne L’Esorcista e deceduto nel 2020; seconda chicca, l’intro del primo brano “Putska, Którą Znam” è tratto dal film del 1971 “I Diavoli” di Ken Russell, opera controversa del visionario regista inglese, accusata di essere una volgare, blasfema e inaccettabile mistificazione. Aprite il vostro cuore alle tenebre, ascoltate Heilsweg: O Udręce Ciała I Tułaczce Duszy e non ve ne pentirete neanche per un secondo.
(Terratur Possessions, Malignant Voices, 2021)
1. Putska, Którą Znam
2. W Pogoni Za Wiarą
3. Ostatni Plot
4. Majestat Upadku
5. Na Trupa Trup