Anno 2006. Nasce una band tedesca denominata Frequency Drift, autrice di un’interessante progressive rock dalle forti connotazioni cinematografiche specie per il lavoro di tastiera del visionario musicista Andreas Hack. Dopo lo scioglimento del gruppo, il musicista decide di proseguire le sue idee in un nuovo progetto solista denominato Feeling Of Presence e dando alle stampe il debutto strumentale Of Lost Illusion. A completare il tutto, oltre al buon Andreas, compaiono due vecchi compagni di merende ovvero Nerissa Schwarz (arpa e mellotron) ed il batterista Wolfgang Ostermann, entrambi provenienti dalle differenti incarnazioni dei Frequency Drift. In questo disco convergono parecchie idee dal passato ma l’approccio è molto di più incentrato sulla sperimentazione ed una certa avanguardia.
Non si può certo dire che le idee non manchino ai tre musicisti. Nel flusso sonoro creato da questo trio si trovano moltissime intuizioni difficili da descrivere in poche righe e non sarebbe nemmeno giusto sviscerare fino all’osso ogni brano rovinando le possibili sorprese. Ogni traccia è diversa dall’altra e muta continuamente cambiando forma e colore. L’opener track “A Weird Form of Darkness” offre moltissimi spunti di interesse partendo da un certo neo-prog rock atmosferico per poi abbracciare visioni cupe sorrette dall’incalzante e notevole drumming di Wolfgang e da synth visionari che saranno il perno su cui si poggerà l’intero lavoro. Dalla successiva “Room Number 105” si fa strada una marcata verve cinematografica con massicce dosi di tastiere che si integrano armonicamente a delle linee di chitarra post-rock e delle ritmiche molto variegate. No, non c’è solo questo, anzi siamo solo alla punta dell’iceberg. Il violino di “Of Lost Illusion” decuplica l’intensità emozionale grazie anche all’apporto di chitarre metal dure come la roccia e digressioni jazz di piano e batteria; la stimolazione uditiva non si ferma dato che compaiono l’elettronica ed arrangiamenti visionari nella meravigliosa classe di “Fluorescent Detail” ed il mood sognante di “Hollow Innocence”. A sigillo di cotanta meraviglia arriva il gran finale con la futurista “Venus Transit” che conferma nuovamente la tecnica ed il livello compositivo dei musicisti coinvolti. Gli unici nei sono la mancanza di una componente visiva che avrebbe reso l’esperienza più godibile ed anche l’assenza totale di voci, che rappresenta un po’ sia la croce che la delizia lasciando un certo senso di incompiutezza. Questi ovviamente sono dei piccoli dettagli, forse anche trascurabili di fronte alla bontà dell’intero disco.
Album notevole, curato sotto ogni aspetto e volto alle pure e semplici emozioni senza bisogno di dimostrare la propria abilità con mere esibizioni di tecnica. Ottimo!
(Tonzonen Records, 2021)
1. A Weird Form Of Darkness
2. Room Number 105
3. Of Lost Illusion
4. Fluorescent Detail
5. Hollow Innocence
6. Venus Transit