I Dödsrit nascono nel 2017 dalla mente di Christoffer Öster, personaggio forse poco noto nella vasta scena pesante svedese, ma molto vicino agli ambienti punk e DIY scandinavi. La band nasce come one-man project e riesce a partorire due dischi, riscuotendo un buon responso dal pubblico. Nel 2021 Öster decide di cambiare registro e di dedicarsi esclusivamente a chitarra e voce, recluta tre musicisti e trasforma la sua band in un quartetto. Il figlio della nuova formazione è Mortal Coil, che conferma la progressiva maturazione del gruppo svedese e, eventualmente, anche un grosso balzo in avanti.
Il disco è formato da quattro capitoli dalla durata abbastanza lunga (la canzone più corta dura quasi 7 minuti e mezzo), in cui regna la gelida melodia tipica dei migliori Dissection e arrembaggi crust che ricordano compagini come Wolfbrigade e Ancst. L’apripista “The Third Door” è un perfetto mix di tutte queste influenze e ci mostra una band in netta crescita rispetto al passato: la mutazione da progetto individuale a band “vera e propria” ha reso il suono più ispirato, più compatto e variegato. Dico variegato perché, oltre alle furiose raffiche black metal, è molto facile trovare all’interno di Mortal Coil attimi più riflessivi, in cui viene tolto il piede dall’acceleratore per creare un’atmosfera fredda e malinconica molto ben riuscita. Il quadro dipinto dal quartetto è denso di fierezza, dolore e gelo, come la migliore scuola di Storm of the Light’s Bane insegna: le sue influenze si vedono chiarissime nella seconda traccia “Shallow Graves”, probabilmente il tassello più squisitamente black del disco. Vera gemma del lavoro è però la title-track “Mortal Coil”, che lascia l’apertura ad un riff molto potente, ma solo per preparare il terreno ad un ispirato assolo e ad un magistrale cambio di tempo in salsa hardcore e che tanto ricorda i già citati Wolfbrigade. Il disco si chiude poi con “Apathetic Tongues”, che conferma la ricetta fin qui descritta, affidando la conclusione di questo viaggio ad un crescendo pulsatile ed epico, che sa mettere una fine dignitosa a Mortal Coil.
Öster ha decisamente trovato degli innesti perfetti per i suoi Dödsrit. L’alchimia creata dal nuovo gruppo sembra, da questo disco, superlativa se si pensa che si tratta solo del primo lavoro scritto in collettivo. Il marchio di fabbrica della band non è cambiato drasticamente, ma l’apertura e la genuinità dei suoni hanno subito un’evoluzione assolutamente positiva: l’atmospheric black metal creato dai Dödsrit arriva dritto al cuore, perché si porta dietro la spontaneità e l’attitudine diretta del crust e dell’hardcore, miscelate con una ricerca melodica ben fatta. L’unione fa la forza, si dice: per i Dödsrit non c’è niente di più vero.
(Wolves of Hades Records, 2021)
1. The Third Door
2. Shallow Graves
3. Mortal Coil
4. Apathetic Tongues