Dopo le ottime uscite discografiche di Sabor Latino dei Grufus e Kibeho degli Iqonde arriva in redazione un’ulteriore opera grazie all’etichetta nostrana Grandine Records. Stavolta si tratta dei bolognesi Super Fat Ginger Cat, nati all’incirca nel 2016, che dopo infinite jam session ed una partecipazione alla “simil compilation” Grandine Live Sessions Volume I, esordiscono con questo primo vero e proprio album chiamato Maw. Le sonorità rispecchiano un certo animo psichedelico ed introspettivo tipico del movimento doom/stoner rock attuale, sebbene si cerchi anche di dare una rinfrescata a dei generi un po’ troppo statici e votati alla stessa ed infinita direzione. Dare una profondità differente non è semplice, eppure fin dalle prime note si percepisce qualcosa di diverso dalla massa.
“Uncle A” apre le danze con movimenti lenti e pachidermici ma a fare capolino, fra le detonazioni occulto-psichedeliche, c’è un approccio sonoro quasi alternative atipico specie nel lavoro melodico e nelle sfumature particolari della chitarra intrecciata alle ritmiche dinamiche. Non da meno è la presenza della vocalist Caterina che unisce un’ugola modello Windhand/Messa a sferragliate stoner imponenti, specie nel finale (la sei corde è a suo uso e consumo), senza mai dimenticare il tocco personale. Proseguendo l’ascolto si mettono più in mostra i muscoli. “Another Stoned Sunday” vira verso il noise rock deflagrante grazie al basso di Andrea e della massiccia batteria di Marco che si scambiano convenevoli con gusto per poi lasciare spazio ad unte ed aride desolazioni soniche figlie del desert rock americano attraversando cosmi psichedelici (“Strangers”) e scheletriche cittadine secche e fumose (“Efferalgun”). Sebbene le idee siano ancora un pochino acerbe ed assomiglino ad altri colleghi, l’ascolto non risente particolarmente di questi problemi e si riesce a godere sia delle pennellate melodiche più morbide, grazie al cantato agrodolce, sia alle bordate heavy/psych (“Eta Carinae”) stordenti ed apocalittiche che sfumano a volte nello stoner/alternative di interessanti episodi come “While True”. Il trio non si adagia mai sulla stessa linea musicale ma cerca sempre di variegarla e costruire qualcosa di originale senza mai perdere di vista il proprio io.
Disco ben prodotto, suonato con passione e voglia di fare accrescendo la qualità dell’underground lasciato troppo spesso nell’ombra. Maw fa il suo lavoro in maniera efficace ed è un primo tassello che si spera porti a qualcosa di più concreto. Stoner, doom e psichedelia godono di buona salute anche grazie a nuovi modi di espressione. I Super Fat Ginger Cat potrebbero essere una piccola e piacevole sorpresa. Consigliati!
(Grandine Records, 2021)
1. Uncle A.
2. Another Stoned Sunday
3. Planet Fish
4. Efferalgun
5. Strangers
6. Eta Carinae
7. While True