Nati dalla mente tutt’altro che lineare di Lars Emil Måløy, bassista dei Dødheimsgard, gli If Nothing Is finora sono stati un fiore mai riuscito a sbocciare completamente. Il quintetto di Trondheim infatti ha all’attivo soltanto un album, omonimo, dai connotati avant-garde e che spinge abbastanza su soluzioni decisamente istrioniche e dissonanti. Uscito solo in formato digitale nel 2015, quest’anno il disco è stato rimasterizzato e fatto uscire anche in formato fisico, ridando di fatto vita al full length e riportando in auge il collettivo If Nothing Is, rimasto fermo da allora.
La premessa d’obbligo è che il disco è abbastanza pieno e corposo: con la sua ora e venti di lunghezza, il monolite creato dagli If Nothing Is ha bisogno del suo tempo e di un certo tipo di predisposizione mentale per decantare al meglio. Detto ciò, la proposta del quintetto norvegese non brilla di novità, in quanto questo tipo di sonorità che ci accingiamo ad ascoltare è stata sviscerata a fondo da tante altre realtà (Dødheimsgard in primis), ma al contempo offre degli spunti interessanti. Fin dall’intro “101” e dalla successiva “Sovereign” si intravede appieno che l’intento del gruppo è di sconvolgere l’ascoltatore, miscelando sonorità che vengono da Atheist, Code, i già citati Dødheimsgard e perché no, anche Zyklon-B. Il continuo alternarsi di calma e furia, paradiso e inferno, progressive, fraseggi jazz e black metal si fondono per tutto il disco, dalla successiva “Juvenihil”, abbellita da uno stupendo fraseggio di sassofono, alle cangianti e deliranti “Anti Horde” o “Dominant Outlaw”. I successivi capitoli confermano appieno la formula, aggiungendo ulteriore schizofrenia e complessità al quadro, dai deliri post-nucleari di “Postapo Calypso” alla quasi ulveriana “Darkspace Navigator”. L’assalto sonoro (e cosmico) prosegue con “Apsylum Absolute”, quasi stordente per la sua intricata bellezza e con la conclusiva title-track, degna conclusione di questo viaggio astrale.
Tirando le somme, questo If Nothing Is vale di sicuro un ascolto. Ma è da sottolineare come un ascolto singolo sia assolutamente inutile o controproducente: l’opera in sé è piena di stratificazioni, di influenze ed è un viaggio molto contorto in un certo tipo di oscurità dell’anima e follia. Questa ri-edizione del debutto degli If Nothing Is può essere quindi accolto con molta curiosità e speranza, affinché il quintetto norvegese torni a produrre a pieno ritmo e che non sia fonte di ulteriori frenate.
(Dark Essence Records, 2021)
1. 101
2. Sovereign
3. Juvenihil
4. Anti Horde
5. Dominant Outlaw Nation
6. Postapo Calypso
7. Darkspace Navigator
8. Intermezzanine
9. Apsylum Absolute
10. If Nothing Is