Sarà stato un caso che nell’artwork del primo album di R.Y.F., alias Francesca Morello, ci fosse un immagine che potrebbe richiamare la falena? Eppure ascoltando questa quarta opera della musicista di Ravenna pare lampante il richiamo a questo enigmatico animale dato che, seppure sia visto come cattivo presagio o una sventura, dall’altra è considerato come un essere dalla grande capacità di adattamento, sopravvivenza e soprattutto trasformazione. Secondo le leggende una falena è l’anima di una strega che cerca il suo corpo e forse questa può essere la migliore interpretazione di Everything Burns, il nuovo disco di Francesca che decide di evolversi, cambiare o forse semplicemente di crescere, bruciare ed esprimere in maniera ancora più forte ed anticonformista le proprie convinzioni ed ideali. Ci si dimentichino le pennellate chitarristiche e vocalizzi intimisti/cantautorali come una novella Emma Ruth Rundle dato che questo disco cancella praticamente tutto per orientarsi verso l’elettronica più industriale vista comunque sempre in un’ ottica punk che non si piega a nessuna regola.
Il disco nasce dalla frustrazione per lo stato tragico in cui versa l’arte ed allo stesso tempo è una sorta di specchio dell’avventura teatrale che Francesca ha percorso durante la creazione dell’album. La musicista ha difatti fatto un’audizione presso l’acclamata compagnia teatrale Motus (MDLSX, Panorama, NELLA TEMPESTA) e ha composto brani per la loro nuova produzione, basata sull’adattamento di Jean Paul Sartre della tragedia greca Le troiane. Everything Burns non è altro che l’adattamento in inglese del titolo del nuovo spettacolo dei Motus, “Tutto Brucia”. Forte anche del supporto di Bruno Dorella (Ronin, Bachi da Pietra e Ovo) R.Y.F. continua la sua scelta radicale della denuncia sociale celebrando una visione della coesistenza fra gli infiniti modi dell’essere diversi.
La strega ha quindi trovato la sua vera forma fisica definitiva ed espressiva, o forse è stata una normale mutazione darwiniana nata dai sempre più duri tempi in cui il genere umano sta percorrendo. “Cassandra” apre l’album in maniera furente con beat elettronici ed un mood chitarristico incentrato sulla new wave/post punk. Il cantato si fa più freddo e lascia spazio alle bordate elettroniche che si intrecciano in un crescendo ipnotico e disturbante. La stessa chitarra oramai è sempre minimale e di accompagnamento quando in passato era la fida protagonista. E’ un inno alle donne ben espresso dal verso «Women raise your head / Be proud of yourselves / DANCE / With the flame / Much faster / With the flame / Look at the sky». “Normal is Boring” è ancora più cruda con delle ritmiche opprimenti eppure allo stesso tempo dance e ballabili come se invitasse a non fermarsi alla dura superficie. Le vocals si fanno effettate e robotiche mentre la musica si fa distruttiva e liberatoria come nella seguente “Don’t Panic” che rincara la dose con ritmiche sparatissime ed un approccio duro segno che per mostrare veramente sé stessi comporta fatica e tenacia. La titletrack “Everything Burns” è l’ennesima mazzata, modello mantra, ripetuta ed ossessiva, musicalmente scheletrica che mira a demolire, o meglio incendiare, ogni forma di discriminazione ma non solo. L’anima più festaiola, ma mai banale, sbuca fuori con la travolgente “Not Going Anywhere” un concentrato di synth pop che non lascerà indifferenti e con un cantato melodico molto più marcato che nelle altre tracce se non nella finale e dolcemente nera “Pocket Full Of Ashes”, altra song firmata inizialmente per lo spettacolo di Motus con delle linee vocali che salgono di epicità. Le rimanenti tracce rimescolano di nuovo le carte. “My Sis” è la traccia più rock del lotto con una chitarra piena e rocciosa che odora di grunge mentre “Mukik” è una sorta di tracca sperimentale in cui convogliano le sonorità passate ed anche delle gelide derive futuristiche.
Difficile dare un opinione su album di questo tipo per la sua peculiarità e per aver totalmente cambiato strada rispetto al passato. Non si sa se sarà un esperimento isolato o porterà ad altri cambiamenti. Resta comunque un disco con tanta bella musica che va posseduta e coccolata.
(Bronson Recordings, 2021)
1. Cassandra
2. Normal Is Boring
3. Don’t Panic
4. Everyting Burns
5. Not Going Anywhere
6. My Sis
7. Muzik
8. Pocket Full of Ashes