L’etichetta tedesca MDD Records ci presenta la ristampa del terzo disco degli svizzeri Samael, Ceremony Of Opposites, ma occorre fare un passo indietro nel tempo.
Europa, 1994. Per il metal estremo è un momento di grande cambiamento, tante band dedite a black e death metal virano le proprie coordinate verso lidi più inclini all’atmosfera che alla violenza del passato; è in questo periodo che vengono pubblicate delle vere e proprie gemme musicali come Wildhoney dei Tiamat, Tales From The Thousand Lakes degli Amorphis e proprio Ceremony Of Opposites dei Samael.
Questi ultimi sono in quel periodo un’interessantissima band di black/death metal che ha dato alle stampe due album (l’esordio Worship Him del 1991, pubblicato da Osmose Productions, e il successivo Blood Ritual del 1992 su Century Media, etichetta con la quale nascerà un rapporto duraturo) molto validi. Ma è proprio con Ceremony Of Opposites che gli svizzeri fanno il salto di qualità, unendo il grezzo sound old school a visionarie tastiere, che diventeranno poi il marchio di fabbrica della band.
Questo album è l’ultimo che vede Xytras (al secolo Alexandre Locher) dietro la batteria, con le tastiere affidate a Rodolphe H. (in formazione solo per questo lavoro e per l’EP Rebellion), Masmiseim al basso e Vorphalack (al secolo Michel Locher) ad occuparsi di voce e chitarre.
L’esplosiva formula musicale dei Samael comprende chitarre fredde, ruvide e secche, così come la batteria, più vicine a sonorità death e thrash rispetto al black metal dell’epoca, una voce maligna e profonda che si trasforma in un latrato luciferino, nello stesso stile dei primi due lavori, e tastiere seducenti, che donano enfasi e atmosfera alla proposta musicale dei Nostri.
Le tastiere, dalle melodie futuristiche e sognanti, insieme ai riff catchy sono il punto di forza di questo disco, evocando suggestioni e scenari inimmaginabili prima di quel momento e lasciando quasi angosciato l’ascoltatore al termine dei soli 36 minuti di durata,
“Black Trip” dal riff quadrato ci introduce in questa processione di primordiale malvagità, attraverso ottimi episodi come “Till We Meet Again” dall’inizio trionfante e maestoso e dalle aperture sinfoniche di Rodolphe H., “Mask Of The Red Death” dove si intravede il futuro industrial che la band abbraccerà, “Flagellation” ultra-cadenzata e portatrice di headbanging, ma soprattutto “Baphomet’s Throne”, collegamento più diretto con il passato dei Samael, brano cadenzato in cui Vorphalack dà la prova migliore come impersonificazione del Male, spandendo la sua aura di malvagità che entra nell’anima e nel cervello, scaraventandoci in un abisso senza fondo.
Ceremony Of Opposites rappresenta il primo passo verso il cambiamento che la band affronterà più avanti nel tempo, e rimane uno dei capisaldi del metal estremo dell’epoca, immancabile nelle collezioni degli amanti del genere.
(MDD Records, 2021)
1.Black Trip
2.Celebratio Of The Fourth
3.Son Of Earth
4.Till We Meet Again
5.Mask Of The Red Death
6.Baphomet’s Throne
7.Flagellation
8.Crown
9.To Our Martyrs
10.Ceremony Of Opposites