I Burial Waves sono apparentemente nuovi nella scena di Washington DC: in realtà se si va a spulciare chi si cela dietro questo nome possiamo trovare gradite sorprese e conferme. Membri di Black Clouds, Pianos Become The Teeth e The Effects hanno unito le proprie forze per dare alle stampe il primo vagito di questo supergruppo, un EP dal titolo Holy Ground che delinea perfettamente le caratteristiche del loro suono.
Diciamo subito che non ci siamo allontanati dai lidi “post-” che caratterizzano le band madri, con i Nostri che si sono concentrati su un post-hardcore melodico, muscolare ed emotivo, che può avvicinare la band anche a gruppi come i Thrice o i Thursday.
La partenza dell’EP, affidata a “Light Heads”, rappresenta un biglietto da visita perfetto per affacciarsi alla proposta dei Burial Waves: basso e batteria quadrati, chitarre ora liquide e melodiche, ora taglienti e noise, e un approccio alla voce che pur non sfociando in scream sa essere potente e ficcante quando serve.
Non ci sono punti deboli in questo lavoro, anzi spiccano alcuni brani (“The Romantic”, “Cinema Shame” e la già citata “Light Heads”) che, se il buongiorno si vede dal mattino, possono lasciar sperare in un prossimo full length di grande impatto.
Spostando leggermente l’asticella verso la melodia ma non disdegnando le proprie radici i Burial Waves si sono affacciati al mercato discografico con un promettente EP: se confermeranno quanto di buono hanno fatto finora potremo sicuramente parlare di un’ottima realtà post-hardcore.
Nel frattempo consigliamo ai fan delle band sopra citate e dei generi trattati di seguire da vicino il gruppo, e di dare un ascolto a Holy Ground: il lavoro e i Burial Waves stessi meritano assolutamente attenzione.
(2021, Dark Operative)
1. Light Heads
2. At Sea
3. The Romantic
4. Cinema Shame
5. The Guest
7.0