Scoperti quasi per caso dal sottoscritto con l’uscita del loro secondo album Kelle Surut Soi del 2017, gli Havukruunu sono ormai una realtà consolidata della scena black metal finlandese; dopo il successo dell’acclamatissimo Uinuos Syomein Sota dello scorso anno, la band ritorna con l’EP Kuu Erkylän Yllä, pubblicato il 29/10 da Naturmacht Productions, etichetta anch’essa finlandese, molto attiva in ambito black metal. Questo nuovo EP, stando alle note biografiche, contiene le prime e le ultime pubblicazioni della band, combinate, rielaborate e ora finalmente portate a compimento per rendere giustizia alla visione in origine della band. Non ci è dato sapere quale delle canzoni contenute nei 35 minuti di Kuu Erkylän Yllä sia più o meno recente, visto che nessuno dei brani che compongono l’EP è mai apparso nella tracklist di nessuna pubblicazione degli Havukruunu, album, demo o altro.
Quello che appare subito chiaro fin dalle prime note è che la band batte il ferro finché è caldo, sfruttando appieno tutti gli elementi che hanno portato fama al precedente album; ecco riproposto, quindi, un pagan black metal di stampo viking, ricco di riff in tremolo e melodie folk, batteria esplosiva e assoli di gran gusto, anche se su Kuu Erkylän Yllä il tocco è vagamente più primitivo che sulle precedenti uscite.
Ogni brano, a partire dall’opener e title-track “Kuu Erkylän Yllä”, inizia con un assalto vichingo in piena regola, con il blast beat e le chitarre in tremolo, salvo poi variare in modalità più o meno vicine: il brano di apertura procede più o meno sulle stesse coordinate di velocità smodata per tutta la sua durata, interrotto solo dalla voce pulita e dai cori vichinghi; “Yön Torni” procede spedita, fino al rallentamento centrale condito da cori provenienti direttamente dal Valhalla; in “Rintapanssari” la batteria detta i tempi e si riparte a velocità sfrenata, alternandosi con un gustoso up-tempo che porta i “soliti” cori vichinghi e il mid-tempo, slegato dal resto del brano, in conclusione; con “Mustan Merkin Enteen Alla” assistiamo all’ennesimo attacco, rallentando poi in un classico mid-tempo, ma portando nuova linfa all’opera attraverso i synth, che, in pieno stile viking, sanno tanto di Bathory; in conclusione “Talvikuu”, che si apre, inutile dirlo, con un attacco in blast-beat alternandosi con mid-tempos, dall’incedere epico, dove la conclusione è affidata ad un tappeto di cori e al suono di strumenti della tradizione vichinga.
Sicuramente questo Kuu Erkylän Yllä non porta nessuna innovazione o progresso nella discografia degli Havukruunu, ma è l’ennesimo esempio del livello di songwriting della band, sempre efficace e sul pezzo; vista la matrice viking e l’epicità unita alla violenza black metal, mi sento di definire i finlandesi come una valida “incarnazione dei Bathory“, come se la band di Quorthon avesse proseguito la propria carriera, unendo il black metal degli inizi, attualizzato con suoni e melodie più moderne, con l’epicità della seconda parte della discografia e il pathos generato da capolavori come “Hammerheart” o “Twilight Of The Gods”.
Riempite i vosti corni di birra e rendete onore con uno “Skål” ai vichinghi Havukruunu.
(Naturmacht Productions, 2021)
1. Kuu Erkylän Yllä
2. Yön Torni
3. Rintapanssari
4. Mustan Merkin Enteen Alla
5. Talvikuu