I Kluizenaer sono una band tedesca, neanche giovanissima, dedita ad una bella declinazione di black metal dalle tinte noise. Come c’era da aspettarsi, non si sa molto dei componenti del gruppo, se non che il terzetto è composto da un chitarrista, da un batterista e da una voce che si occupa anche della creazione di loop, tappeti e riverberi dai toni molto cupi. Se a questo ci unite un messaggio particolarmente intransigente e diretto avete un pacchetto molto interessante, considerando che si tratta di un progetto che, a mio parere, deve ancora esplodere totalmente.
Dopo qualche anno di silenzio, e una serie di EP pubblicati, la band torna con un full length molto interessante, chiamato Ein Abbild Der Leere, per la prima volta edito da un’etichetta e non in maniera indipendente, in questo caso dalla Wolves of Hades. Ein Abbild Der Leere si compone di quattro capitoli, apparentemente non molti, ma nella sostanza molto densi e narrativi. La capacità della band di creare paesaggi malinconici e furiosi prende forma attraverso un drumming forsennato e senza sconti, che alterna, coralmente agli altri strumenti, frammenti cadenzati e attimi più vertiginosi. Un pezzo come “Verewigung” né un perfetto esempio, fatto di grida disperate, momenti più cinematografici e sferzate fuori controllo: non male per una band al secondo disco. L’assalto prosegue senza sosta ma in forme diverse, con le due più brevi “Es Verbrennt Sich” e “Ölgötze”, la prima più diretta e caustica, la seconda totalmente dark ambient. Il poema “Psalm” di Paul Celan introduce infine “Stylit”, capitolo conclusivo e summa stilistica di questo Ein Abbild Der Leere, che raccoglie appieno tutte le caratteristiche viste in precedenza ed è un pezzo praticamente perfetto.
In definitiva questo nuovo lavoro dei Kluizenaer è un disco più che lodevole, che mostra una band che è tutt’altro che all’epilogo della sua storia. Considerando però il grado di prolificità e capitalizzazione degli sforzi, non altissimo, la speranza è che non passi troppo tempo per sentire qualcosa di nuovo e prodigioso. Dico prodigioso non a caso, in quanto i Kluizenaer hanno tutta l’aria di essere una band a cui piace mescolare gli stimoli ed esplorare nuovi territori per creare qualcosa che abbia un valore artistico e un impatto. E noi ovviamente non vediamo l’ora che succeda.
(Wolves of Hades, 2022)
1. Verewigung
2. Es verbrennt sich
3. Oelgoetze
4. Stylit