Non è stato facile approcciarsi alla materia musicale contenuta nelle venti tracce che compongono IV, ennesimo parto discografico di Witnessess, al secolo Greg Schwan. Il disco è in larga misura composto da mini-tracce della durata di due/tre minuti a dir tanto, con rare e sporadiche eccezioni. Chiamatelo ambient, dark-ambient, elettronica, rumore bianco, colonna sonora… Non c’è una definizione netta di cosa è possibile trovare in questo disco. Ci sono bozze, pennellate furtive, appunti di viaggio, impressioni: ogni “canzone” è un piccolo bozzolo che non si schiuderà mai, un impulso, un’idea mai messa per scritto o mai del tutto rivelata, che muore prima ancora di nascere davvero.
Ispirato, a detta dell’Autore, ai paesaggi sconfinati e naturalistici del nord Europa, IV è in realtà una tela bianca nella quale ognuno di noi può disegnare la sua storia, facendosi trasportare dalle note eteree, vagamente cupe, fredde ed algide che animano tutto il lavoro. Chi scrive ha immaginato questo album come la colonna sonora perfetta per uno script post apocalittico, sia esso un libro, un film (The Road) o un gioco (The Last of Us); ma certe note notturne, malinconiche e dimesse hanno portato alla mente anche passeggiate in fitti e umidi boschi autunnali o in nebbiosi prati della campagna inglese. Insomma, IV è in grado di dare voce all’immaginazione di ogni ascoltatore, se solo si ha voglia e tempo di lasciarlo parlare. La sua natura di abbozzo, di “non finito” michelangiolesco, è anche il suo punto debole: la capacità di certi pezzi di catturare l’ascoltatore nel giro di un minuto è tale che quando questi si interrompono bruscamente, come un sogno che svanisce all’improvviso, portano quasi a sbottare, ad arrabbiarsi non accettando un’interruzione così repentina in un brano che stava iniziando a crescere e a, potenzialmente, diventare qualcosa di bellissimo. E in venti pezzi più della metà ci hanno lasciato con questo amaro in bocca, con questa sete di volerne “di più” pur sapendo che non sarebbe stato possibile.
Giudicare IV di Witnessess è difficile. Da un lato verrebbe da stroncare la scelta del musicista, la sua idea di mettere su disco una collezione di abbozzi senza capo né coda spacciandola per un disco come un altro: se ci fosse stato scritto da qualche parte che si trattava di una colonna sonora nessuno se ne sarebbe stupito, e anzi avrebbe giustificato la natura del lavoro. C’è però un’altra campana da sentire, quella che punta a sottolineare quanto siano belle, oniriche e viscose le atmosfere messe in musica da Greg Schwan. Suoni che con pochi istanti riescono a tratteggiare situazioni, a mettere in moto la fantasia, a trasportare verso altri mondi. Verrebbe allora quasi da gridare al miracolo, da incensare questo lavoro per la sua capacità così dada di andare al dunque senza di fatto concludere nulla. Dove sta quindi la verità, come giudicare questo disco? Per dovere editoriale, visto che era necessario esprimersi numericamente, chi scrive ha optato per un giudizio verso l’alto, conscio però di quanto, mai come in questo caso, sia la sensibilità di chi ascolta a decidere se e come premiare questo disco. Non nascondiamo che questo lavoro è stato in grado di far viaggiare e sognare, fino anche a emozionare, e un primo approccio interdetto causato dall’insolita natura della release ha subito lasciato spazio all’ammirazione nei confronti dell’Artista, in grado di mettere in musica l’impalpabile.
Per quanto ci riguarda IV è un’esperienza che va vissuta, assolutamente: l’album di Witnessess è qualcosa potenzialmente in grado di catturare e non lasciare più, e sa sprigionare la sua forza in maniera maggiore se ascoltato in cuffia, a volume smodato e in solitudine. E chissà in quale mondo vi trasporterà, canzone dopo canzone.
(Autoproduzione, 2022)
1. The First Snow (Prelude)
2. The River
3. The Hostage
4. The Search
5. The Discovery (feat. MALMØ)
6. The Note with the Misspelled Words
7. The Second Snow, the One Covering the Tracks
8. Revenge
9. The Ghost is in the Whiteout
10. The Tracks Go in Circles
11. The Freezing Sun
12. The Plea
13. ᚹ
14. ᚾ
15. The Burial (feat. MALMØ)
16. The Truth is Only the Justice Which We Create
17. The Third, and Final, Snow
18. Farewell
19. Through the Trees
20. The Healthy and Optimistic Among Us Will Doom the Vulnerable