Qualcosa di semplice ci vuole di tanto in tanto. Sarò sincero: non ho mai ascoltato questa one-man band prima, ma ora che ho dovuto farlo mi sento uno sciocco. Ma quanto gasa questa roba? Let There Be Witchery è un discone di poco spessore e intelletto ed è proprio questo il motivo per cui è figo.
È inutile girarci attorno, la musica è bellissima quando è ricercata, quando è studiata e ponderata, quando è articolata e propensa ad un ascolto analitico, però a volte abbandonarsi semplicemente al marciume, alla velocità e ai pestoni è anche meglio. Midnight, il progetto solista di Athenar nato per essere giusto uno sfogo, un gioco, atto a pubblicare qualche EP o al limite split, alla fine della fiera è arrivato al quinto full e direi anche per fortuna, altrimenti ci saremmo persi delle perle meravigliose. Let There Be Witchery è un concentrato di speed metal, d-beat e black metal, in poche parole: una festa. Mi sconvolge la totale mancanza di complessità che si sperimenta nel sentire questo disco, pare proprio di ascoltare i Darkthone del periodo F.O.A.D. che fanno pezzi dei Circle Jerks assieme ai Discharge e sono abbastanza convinto che da uno che ha militato, tra gli altri, nei Toxic Holocaust non ci si possa aspettare niente di meno. Comunque sia, Let There Be Witchery è un disco che se la sbriga in fretta con dieci pezzi per un totale di poco più di mezz’ora, ma in questi trentaquattro minuti non c’è un attimo di tregua, i pezzi sono veloci e privi di un qualsivoglia decoro, vanno dritti al punto senza fermarsi a cercare di rendere il sound gradevole o appetibile per palati fini. Tutto quello che ci viene sparato in faccia è un ammasso di riff ignoranti come quelli di “In Sinful Secrecy” e “Let There Be Sodomy” con tutto il loro spirito motörheadiano sempre vivo, ma non mancano certo le reminiscenze maideniane di “Devil Virgin”, ma se devo essere proprio pignolo l’apice vero del disco è “Szex Witchery”, brano che chiude il disco e che racchiude in sé tutto lo spirito dell’album, con il suo incedere diretto e rissaiolo. E qui si chiude Let There Be Witchery, un lavoro che sa di antiquato, ma tutt’altro che polveroso, anzi, quasi come se fosse un vino conservato in una cantina sigillata da secoli, più sa di vecchio e più è bello da sentire.
Con Let There Be Witchery non siamo in territori inesplorati e penso proprio che il progetto Midnight non sia nato con quell’intento. Il classicismo è una componente molto forte, ma come si fa a non volerlo ascoltare due, tre, dieci, settanta volte? È impossibile.
(Metal Blade Records, 2022) 1.Telepathic Nightmare 2.Frothing Foulness 3.In Sinful Secrecy 4.Nocturnal Molestation 5.More Torment 6.Let There Be Sodomy 7.Devil Virgin 8.Snake Obsession 9.Villainy Wretched Villainy 10.Szex Witchery