Si torna sul luogo del delitto affacciandosi nuovamente sui bizzarri panorami sonori dello sperimentale trio francese Hifiklub, combo nato nel 2006 e che, nel corso degli anni, ha basato la sua esistenza su di una crescente ricerca di evoluzione. Il precedente Last Party Of The Earth voleva abbracciare il concetto di “musica contemporanea” mentre in questa nuova avventura si è voluto spingersi in lidi decisamente più alienati e per nulla propensi all’ascolto distratto.
In questa avventura non potevano mancare le collaborazioni: ecco quindi apparire l’artista digitale James Kerr, esperto di animazione, arte e tutto ciò che può essere ricollegato al mondo visivo. Segue poi Iggor Cavalera, decisamente impegnato in featuring sempre più lontane da ciò che erano gli ex compagni Sepultura (si pensi alla cooperazione a nome Petbrick). Per finire c’è Alain Johannes che vanta un impressionante curriculum (alle superiori fece parte di gruppi dove militavano i membri dei Red Hot Chili Peppers, seguirono poi composizioni e produzioni in compagnia di Chris Cornell, No Doubt, Mark Lanegan, Jimmy Eat World, Queens of the Stone Age, Brody Dalle e Arctic Monkeys e tour assieme a PJ Harvey e Them Crooked Vultures come turnista. Oltre ciò il buon Alain ha composto anche musiche per il film “Eagles of Death Metal: Nos Amis” ed il videogame Tom Clancy’s “Ghost Recon Wildlands.”
Ciò che deriva da questa unione di forze è una composizione audio-visiva, divisa in due parti, intitolata ScorpKlub I & II Original Soundtracks concepita facendo intrecciare musica ed immagini basate sulla collezione del museo d’arte di Toulon. Kerr si occupa quindi di creare mosaici digitali (usando opere prese fra il 15° ed il 20° secolo) mentre il resto della combriccola avrebbe creato dei mix sonori ispirati a quelle immagini. Un’opera nuovamente ambiziosa che si è sviluppata in due tranche: la prima sessione di registrazioni (la parte I) si è svolta a gennaio 2021 ai Coxinhell Studios assieme a Iggor Cavalera (da remoto) e da cui sono nate dieci composizioni oltre che la parte video. La seconda (parte II) è avvenuta il due e tre luglio dello stesso anno al Murex Festival presso Toulon assieme ad Alain Johannes. Qui sono nate tutte le musiche dell’opera direttamente sul palco e con il pubblico presente.
Cos’è scaturito fuori da questo miscuglio di cervelli? Decisamente ostica la risposta, in primis per la notevole varietà di idee sonore ma anche per la durata dei brani molto breve (molti non superano i due minuti). ScorpKlub I è una sorta di trip psichedelico circolare in quanto parte con la disturbante e visionaria “Hates Music” per poi chiudersi con la futuristica “Walk On Water” che richiama le stesse coordinate lisergiche dell’inizio. Nel mezzo c’è ogni ben di Dio: malati bassi dub/jazz (“Goats”), noise rock (“Weird Five” e il basso imperioso di “Cliff Diving”), derive elettroniche ai limiti della dance (la storta ed imprevedibile “Bed Dance”) passando per i synth crepuscolari dell’etera “Navy” fino all’apocalisse di “Glass Drop” ed al groove velenoso di “Camel”. Una prima parte insomma “mentale” fatta di suoni, rumori e melodie ultraterrene dove i musicisti si sono lasciati andare ad una moltitudine di paesaggi sonici dall’attitudine piuttosto mentale che di pancia.
SkorpKlub II invece è più fisica, più palpabile nella sua materialtà. Le geometrie ritmiche di “Stairs” buttano addosso all’ascoltatore dei muri di suono impetuosi proseguendo la distruzione con richiami agli Slint (il math rock di “Cello”), cattiveria industrial (“Make Up”), detonazioni noise/psichedeliche (“Shitty Drawing”) ed in generale delle bordate fumose e tonanti che faranno la gioia dei cultori del frastuono (le deflagranti “Head Poke” e “Exposing Baldness”) sempre in veste strumentale dato che in nessun anfratto del disco ci sono componenti vocali. Le tracce si contorcono in amplessi di rock sperimentale, ambient, psichedelia e tanti piccoli dettagli che sicuramente avranno un fascino impareggiabile se uniti alla componente visiva.
Musica impavida, distante, transgender, enigmatica e forse appagante per chi saprà vederne la vera bellezza.
(Electric Valley Records, 2022)
ScorpKlub I Original Soundtrack
1. Hates Music
2. Camel
3. Bed Dance
4. Glass Drop
5. Goats
6. Weird Five
7. Abduction Square
8. Navy
9. Cliff Diving
10. Walk on WaterLineup:
Pascal Abbatucci Julien – batteria, percussioni
Jean-Loup Faurat – chitarra
Régis Laugier – basso
Iggor Cavalera – batteria, percussioni, synth, elettronicaScorpKlub II Original Soundtrack
1. Stairs
2. Cello
3. Make Up
4. Creeps
5. Shitty Drawing
6. Head Poke
7. Exposing Baldness
8. Bus Stop
9. Look Jesus
10. PurseLineup:
Pascal Abbatucci Julien – batteria, percussioni
Anthony Belguise – chitarra, synth
Jean-Loup Faurat – chitarra
Régis Laugier – basso
Alain Johannes – chitarra