Benny, Kay, Javi e Tim sono quattro amici con base a Düsseldorf che dal 2016 suonano nel progetto chiamato Carpet Waves. Dopo un primo EP (Darkness and Bright Thoughts) finanziato tramite una campagna di crowdfunding, il quartetto ingrana bene ottenendo buoni riscontri di pubblico e critica e riuscendo ad aprire per i turchi She Past Away. Successivamente la band vince un concorso speciale che permette di usufruire di una cospicua cifra per lavorare al successivo EP ovvero questo Inner Weapons oltre che a videoclip e sessioni dal vivo. Come qualcuno potrebbe aver intuito, il gruppo attinge da sonorità oscure degli anni ‘80 in particolare dalla corrente new wave ma senza dimenticare di darle una piccola rinfrescata.
Le cinque tracce dell’EP trasudano oscurità e gelida malinconia. Il guitarwork diretto e quadrato di “Biography” è ritmato e potente al punto giusto e apre la strada per la componente melodica nella new wave della successiva “Narrow Dream Factory” dove la chitarra spicca dei notevoli voli armonici e psichedelici in odore di Slowdive ed anche dei primi Ride. I suoni sono cristallini e nitidi e permettono di godere di ogni più piccolo dettaglio anche nelle sezioni più aspre e tendenti allo shoegaze. I riffs post punk di “Shadows” si susseguono impetuosi accompagnati dal drumming veloce combinando al meglio rumore e psichedelia non dando troppo la sensazione di già sentito, trappola che in molti finiscono. I Carpet Waves riescono a risultare efficaci componendo belle canzoni dalle spiccate ed efficaci melodie (“Aura”) arrivando al pathos epico della finale “Void Wilderness” dall’andamento duro e roccioso, aromatizzato allo slowcore, che si libbra nell’aria impregnato di sporche melodie con dialoghi sonici davvero meravigliosi.
In finale questo nuovo dischetto dei tedeschi Carpet Waves convince, appaga e promette molto bene per il disco di debutto. Stay tuned!!!
(Waveland Records, 2022)
1. Biography
2. Narrow Dream Factory
3. Shadows
4. Aura
5. Void Wilderness