Cosa poteva nascere dalla collaborazione di due pazzoidi come Borts Minorts e Hug Victim? Un disco ai limiti della pazienza molto probabilmente, e tale è questo Brut!. E d’obbligo fare un po’ di chiarezza sui nomi coinvolti perché non tutti saranno incappati nei loro progetti solisti. Borts Minorts è l’alias del musicista americano Christopher Carlone, vincitore di due nominations al SF Weekly for Best Experimental Music e si avvale di un comparto sonoro pieno di strumenti fatti a mano, ma soprattutto un ideale sonoro pazzo e non classificabile. Hug Victim invece riguarda il cantante e polistrumentista Timo Ellis che in quasi un ventennio è apparso in circa un centinaio di album assieme a nomi come Yoko Ono, Cibo Matto, Sean Lennon, Joan As Police Woman e Spacehog oltre che aver suonato e collaborato con Mark Ronson, John Zorn, The Melvins, Ween, The Lemonheads, Money Mark, White Hills, e Gibby Haynes. Anche questo personaggio è affine a trascendere i generi siano essi rock, metal, soul o mille altre cose.
Questo album collaborativo è composto da otto tracce per una durata complessiva brevissima dove sia Carlone che Ellis suonano una miriade di strumenti fra batteria, chitarra, fischietti, tastiere e varie diavolerie. Ciò che ci si ritroverà ad ascoltare è inclassificabile e quasi impossibile da descrivere se non andando a ripescare le follie cantautorali di Frank Zappa (“Magical Fuzzball”) ed i fantasiosi affreschi deliranti di Igorrr ma anche di certa avanguardia francese (“Brut”), l’Alice Cooper più teatrale/circense (la marcetta di “Worms”) o anche un certo space rock senza senso apparente (“Total Uglips”). Semmai non si fosse abbastanza perplessi ci pensano i rumori assortiti (“Fuckball Johnson”), l’improbabile colonna sonora allucinata dalle tinte psichedeliche (“Doggies”) e l’assurdo e surreale garage rock pieno di vocalizzi assurdi dell’opener “Mommy Donkey”. L’unica traccia che sfiora i tre minuti è l’esagerata “Horned God (Give Me Strength)” dispersa fra bassi esagerati noise/drone, cantato pop e derive soul.
Un album complessivamente “anti qualunque cosa” dove tutto appare casuale e senza senso, ed è bene prepararsi a ciò a cui si andrà incontro. Non cercate di comprendere questo disco, ma solamente di farvi travolgere.
(Nefarious Industries, 2022)
1.Mommy Donkey
2.Magical Fuzzball
3.Fuckball Johnson
4.Doggies
5.Worms
6.Total Uglips
7.Brut
8.Horned God (Give Me The Strength)