Fa piacere constatare come una band riesca, nel suo full di esordio, a confermare e anzi migliorare le buone idee messe in luce con un EP di antipasto di un paio di anni fa. Stiamo parlando dei francesi Houle che a due anni dalla loro prima apparizione sulle scene ci consegnano Ciel Cendre et Misère Noire, un lavoro che come detto riprende in mano le buone idee del debutto per svilupparle ed approfondirle ulteriormente.
Gli ingredienti del debutto sono ancora qui: tematiche marinaresche, inserti ripresi dal mondo nautico, riff gelidi e un cantato di stampo quasi depressive uniti ad un amore per la melodia che si traduce in parentesi epiche, memori talvolta addirittura di un certo heavy ottantiano. Le chitarre e la sezione ritmica si intrecciano senza sosta tratteggiando atmosfere di grande impatto, trascinanti e burrascose come vogliono essere l’artwork scelto e di fatto anche il sottogenere coniato dai Nostri (marine black metal). I momenti migliori vanno probabilmente ricercati in “La Danse du Rocher”, “Sur les Braises du Foyer”, “Derrière l’Horizon” e soprattutto in “Née Des Embruns”, che di fatto si erge a summa del pensiero musicale dei Nostri. Aperta da un arpeggio malinconico e desolato accompagnato dal reflusso delle onde, il brano cresce maligno in intensità fino al furioso climax dai tratti titanici che, ormai lo avrete capito, è uno dei cavalli di battaglia della band, quel misto di disperazione e melodia che, come avevamo già detto in sede di recensione dell’EP, ci ricorda a più riprese gli Amesoeurs e gli Harakiri for the Sky. Il pezzo è lungo, ma nel suo alternare parentesi più aggressive ad altre più sospese (e qui la scuola di Alcest si fa sentire) passa che è una meraviglia, di fatto confermando la qualità del gruppo e più in generale di Ciel Cendre et Misère Noire.
Ci piacciono gli Houle? Sì. Ci convincono? Sì, assolutamente. Ribadiamo quanto scritto due anni fa, si tratta di una band da tenere d’occhio, che sorprendentemente sembra aver già trovato una propria identità e quadratura, e che potrebbe continuare a sorprendere in futuro a patto che riesca a non fossilizzarsi su una caratterizzazione ma continui ad evolversi e sperimentare, pur mantenendo la propria identità. Non si tratta di una cosa semplice ma siamo fiduciosi nella forza e nell’intelligenza degli Houle.
(Les Acteurs de L’Ombre Productions, 2024)
1. Introduction
2. La Danse du Rocher
3. Mère Nocturne
4. Sur les Braises du Foyer
5. Derrière l’Horizon
6. Et Puis le Silence
7. Sel, Sang et Gerçures
8. Née Des Embruns