Terzo album e terzo centro per i berlinesi Maggot Heart. Hunger, in uscita oggi per Svart Records e Rapid Eye Records, era atteso come l’album della definitiva consacrazione. E non ha fallito, anzi, mostra una band che è consapevole della propria forza e dell’infinito potenziale che ha a disposizione. Il crescendo iniziato nel 2018 con Dusk To Dusk e proseguito con l’acclamato Mercy Machine del 2020, raggiunge oggi il suo culmine. Hunger rappresenta infatti il disco giusto nel momento giusto, quello che sancisce il passaggio da band a punto di riferimento.
Malinconico e diretto, l’album si caratterizza per un sound che fonde post-punk e noise, ormai consolidato e perfettamente rodato, che si sposa con elementi melodici – solo teoricamente atipici – che arricchiscono e personalizzano ulteriormente la proposta del trio berlinese. Granitico come da tradizione, il lavoro ha però una doppia chiave di lettura. Un primo ascolto che conquista immediatamente, proprio perché diretto e accattivante; poi una seconda fase in cui l’album mostra tutto il suo potenziale. E, come tutti i dischi a rilascio lento, finisce per colpire più forte dopo ascolti ripetuti.
Come detto Hunger rappresenta il momento più alto nel percorso del trio, proprio perché riesce a mostrare una band matura, che sa pescare nel passato per guardare al futuro, mescolando le carte in tavola con maestria, completamente a suo agio su terreni apparentemente alieni, ma in realtà perfettamente consoni a quello che i Maggot Heart vogliono fare di noi. Conquistarci, tramortirci, spolparci, lasciando ciò che resta sul terreno. Loro si prendono la portata principale, agli altri lasciano le briciole.
(Svart Records, Rapid Eye Records, 2023)
1. Scandinavian Hunger
2. Nil by Mouth
3. LBD
4. Archer
5. This Shadows
6. Looking Back at You
7. Concrete Soup
8. Parasite