J. Peter Schwalm > The Beauty Of Disaster

Nel caso non conosciate J. Peter Schwalm sarebbe bene rimediare. Il tedesco, classe 1970, fece già parlare di sé grazie alla prestigiosa collaborazione con Brian Eno nel 2001, col fondamentale Drawn for Life, album che divise la critica ma che non mancò di lasciare il segno. Assiduo sperimentatore sonoro ancorato ad una visione sia ambientale…

Grey Heaven Fall > Black Winsdom

Il trio russo Grey Heaven Fall dal 2006 produce un black / death di ottimo livello; dopo l’uscita di …Grey Heaven Fall arriva il secondo album, e subito possiamo dire che l’attesa è ampiamente ripagata. Black Winsdom è allo stesso tempo infernale, abissale e armonioso. Il gruppo spazia tra riff devastanti e linee melodiche dando…

Rest > Rest

I Rest nascono nel 2014 a Udine e il 10 aprile di quest’anno pubblicano il loro debuto omonimo, un breve ep formato da cinque tracce senza nome. Il quartetto ha ‘’studiato a pappagallo’’ quello che oggi viene definito blackened hardcore, questo stile negli ultimi anni ha avuto un grande boom demografico e il proliferare di…

Hungry Like Rakovitz > Nevermind The Light

I bergamaschi Hungry Like Rakovitz stamparono la loro primo demo nell’ormai lontano 2006; da lì in poi pubblicarono uno split con gli O e ben altri tre dischi con questo Nevermind the Light. Stiamo parlando di una band navigata, non conoscerli ormai è una grossa pecca. Dopo una breve intro, “Dissident” apre l’album facendoci storcere un…

Tiny Fingers > The Fall

Mese di fuoco, questo maggio, per la Pelagic Records. La casa discografica tedesca ha deciso infatti di pubblicare ben tre album del gruppo israeliano Tiny Fingers; si tratta di ristampe dei loro ultimi lavori, ovvero Megafauna (2012), We Are Being Held By The Dispatcher (2013) ed infine The Fall (2015). Oggi analizziamo quest’ultimo, precedentemente uscito…

Novembre > Ursa

Sappiamo tutti che a volte è necessario prendersi una pausa. Dal mondo, dalle persone, da possibili influenze esterne, per un motivo o per l’altro; in alcuni casi si tratta di isolazione al fine di “ricaricare le batterie” e ritornare, con l’aiuto di un po’ di quiete, più in forma di prima. Ma è questo il…

Moonreich > Pillars Of Detest

Tetri, sofferenti e sanguinosi, i francesi Moonreich. Il black metal del loro ultimo Pillars Of Detest, nero come la pece, trasuda violenza e cattiveria da tutti i pori. Attivi dal 2008, i Moonreich sono famosi per il loro stile senza compromessi e per il loro sound terrificante; quest’anno si fanno notare anche per un artwork…

Fleshless > Devoured Beyond Recognition

Dopo otto full length, vari demo e split, i cechi Fleshless sfornano la loro nona sinfonia in ventitré anni di onorata carriera, un album intitolato Devoured Beyond Recognition. La copertina già dice quasi tutto di quello che andremo ad ascoltare: brutal death metal puro e crudo. Questi veterani europei si riescono a distinguere dalla massa…

Aborted > RetroGore

  Con immancabile e puntuale cadenza biennale, tornano alla carica i belgi Aborted, divenuti ormai baluardo incrollabile del death metal made in Europe. Retrogore è un disco squisitamente realizzato,in cui si può cogliere ancora una volta il tipico stile degli Aborted, questa volta ammantato da atmosfere horror ed alcune melodie creepy, un esperimento decisamente riuscito…

Hooded Menace > Darkness Drips Forth

Il suono delle campane e le urla terrorizzate di donne ci danno il benvenuto in questo Darkness Drips Forth, monumentale quarto album, il secondo sulla storica Relapse, per i finlandesi Hooded Menace; come nei migliori film horror, il mostro si è risvegliato e con fare lento fuoriesce dalla sua malsana tomba per portare paura e…

Mr. Bison > Asteroid

Ok, qui abbiamo a che fare con qualche cosa non di serio, ma di serissimo. Stiamo parlando di Asteroid, ritorno sulle scene dei toscani Mr. Bison, prodotto dalla romana Subsound Records (anche etichetta dei Juggernaut, dei folli Kotiomkin e dei Karl Marx was a Broker). I Mr. Bison sono probabilmente una delle migliori  band italiane…

Zhrine > Unortheta

Anni addietro si gridava al miracolo compiuto nelle terre irlandesi, dove finalmente si era instillata nuova linfa vitale in un genere che rischiava d’ammuffire. Dopo questa gloriosa parentesi nata (e morta) con i fondamentali Altar of Plagues fu il turno dei cugini islandesi di farsi avanti e ridefinire ulteriormente i confini del black metal, tant’è…

Motorpsycho > Here Be Monsters

  Escludendo il più che discreto Little Lucid Moments (2008) o l’ultimo Behind the Sun (2014), gli ultimi lavori dei ragazzi di Trondheim risultano insufficienti, anacronistici e pericolosamente di mestiere, soprattutto se confrontati con quanto prodotto nel ben più glorioso passato, che rischia di diventare ormai molto lontano, costringendoci alla ricerca di quella freschezza, sincerità…

Nibiru > Teloch

Dopo il bellissimo Padmalotus, a distanza di quasi un anno da esso, i Nibiru ci propongono un nuovo EP, dal titolo Teloch. Le coordinate sono le stesse dell’album precedente, del quale la band ricalca l’originalità e la determinazione nel suonare una forma di musica che potremmo definire ritual/psych/drone. Appena parte “Carma Geta” veniamo catapultati in…